workshop in italiano 21 6 2011
WORKSHOP in italianomartedì 21 giugno 2011 – ore 3 pm
L’adorazione perpetua, un dono per questo tempo. |
di P. Justo Antonio Lofeudo
• Adorazione come missione ed evangelizzazione
• Perchè Adorazione Perpetua.
• Cosa rende unica l’ Adorazione Perpetua.
• Obiezioni e risposte alle obiezioni, ostacoli.
• Adorazione come missione ed evangelizzazione
Appartengo ad una comunità missionaria. La nostra missione è ravvivare il culto eucaristico e, in particolare, l’ adorazione perpetua.
Come missionario, il mio proposito inmediato è quello di svegliare e sensibilizzare i fedeli all’ adorazione e all’ adorazione perpetua, ma il primo è aiutare le persone a comprendere che celebrazione e adorazione vanno insieme.
Nella missione ciò che facciamo per prima cosa è risvegliare alla verità della fede nell’ Eucaristia, come sacramento-memoriale del sacrificio, sacramento-banchetto sacro, sacramento-comunione e sacramento-presenza. A partire da questo il centro della missione è mostrare la necessità e centralità dell’ adorazione, non come qualcosa di facoltativo, non come una devozione in più ma come necessaria alla nostra condizione di creature e figli di Dio.
. Movimento di evangelizzazione riguardo l’AEP:
1) La missione in se stessa (sensibilizza, richiama alla verità della fede).
2) La Cappella sempre aperta.
2a) Un centro concreto di evangelizzazione e di incontro col Signore, un centro sempre aperto a tutti.
Fedeli che vengono.
2b) Il Signore attrae. Vengono anche i più lontani a trovare pace e ritornano.
Il Signore che chiama.
3) Gli adoratori si fanno propagatori e invitano altri a venire.
4) Gli adoratori che si succedono giorno e notte, tutti i giorni, danno esempio di come ci si deve comportare col Signore, e diventano autentici , testimoni di fede e di amore verso di Lui.
La loro adorazione interpella altri.
(Pensiamo come controprova cosa succederebbe se si invitasse qualcuno a Messa dove il comportamento dei sacerdoti e dei fedeli non sia di reverenza e rispetto verso l’Eucaristia. Tutti a prendere l’ Eucaristia con le mani come se fosse un oggetto, una cosa qualsiasi, senza nemmeno un inchino? Non potremmo convincerlo che l’Eucaristia é la presenza di Dio).
5) Gli adoratori portano le grazie ricevute (pace, gioia,..), la buona novella del Emmanuel, la lieta notizia, al loro ambiente.
Venite e vedrete.
Inoltre, la cappella sempre aperta all’ adorazione permette alle persone di fermarsi, di fare una sosta dalla quotidianità e lasciare lo stato di alienazione per andare verso l’essenzialità, il trascendente, permette anche di avvicinarsi nei momenti di sconforto, di desolazione, di angoscia, di tristezza e di solitudine per incontrarsi con Colui che è la Vita, la pace stessa e il primo Consolatore e fonte di ogni speranza.
L’ adorazione eucaristica è anche scuola di silenzio.
La CAP (cappella di adorazione perpetua) permette di recuperare il silenzio e di guarire l’ anima.
Davanti ad un tal mistero ineffabile si fermino le parole, solo silenzio adorante, solo Presenza che parla ad altra presenza. Solo l’ essere creato davanti a chi riceve l’ essere, davanti all’ unico Io sono. E’ lo stupore di chi sa che Dio, la Parola incarnata, è qui. Veramente qui!
Mons. Dominique Rey, ha scritto che “l’ adorazione eucaristica è anche una evangelizzazione del tempo. Si tratta di vivere l’ istante presente dell’ incontro eterno con Dio attraverso la presenza reale del corpo eucaristico di Gesù Cristo… Occorre rifiutare l’ impazienza per centrarsi in Cristo.
Si tratta di contemplare la permanenza dell’ Amore, della sua fedeltà che richiama la nostra”.
Bisogna avere il cuore aperto all’azione dello Spirito per rendersi conto dell’estrema importanza dell’adorazione. Veramente è un dono di Dio. Nessuno fa un favore a Dio andando ad adorarlo. (Iceta)
“La Chiesa e il mondo hanno grande bisogno del culto eucaristico. Gesù ci aspetta in questo sacramento dell’ amore. Non cessi mai la nostra adorazione.” (Giovanni Paolo II, Carta Apostolica «Dominicae Cenae», 24 febrero 1980).
Attraverso importanti documenti della Chiesa, si fa riferimento all’ Adorazione Perpetua:
Istruzione per il Culto Redemptionis Sacramentum (nei numeri 136, 140 e 141) di Giovanni Paolo II; Esortazione Apostolica Post-Sinodale Sacramentum Caritatis (núm. 66 e 67) di Benedetto XVI.
Nel giorno dell’ Immacolata Concezione del 2007, la Congregazione per il Clero, (Cardinale Hummes) ha invitato i Vescovi di tutto il mondo a dedicare un tempio all’ Adorazione Perpetua per il mantenimento spirituale di tutto il clero e per chiedere più e sante vocazioni.
Nella lettera del Cardinale Mauro Piacenza al Vescovo Mons. Dominique Rey, 4 marzo di quest’anno: “Non si può sottovalutare l’importanza di adorare il Signore nel Santissimo Sacramento, sapendo che l’Adorazione è l’atto di culto più alto del Popolo di Dio e un efficace mezzo per promuovere la santificazione del Clero, la riparazione per i peccati e le vocazione per il Sacerdozio e per la Vita Consacrata. … in ogni diocesi ci dovrebbe essere almeno una chiesa, una cappella, un santuario dedicati all’adorazione eucaristica perpetua.
• Perchè Adorazione Perpetua.
L’ Adorazione Eucaristica Perpetua è la devozione per antonomasia. In primo luogo, è adorazione e come tale è il culto che solo si rende a Dio stesso (“Adorerai il Signore Dio tuo e a Lui solo renderai culto” Mt 4:10); poi è eucaristica, vale a dire davanti alla sua presenza unica, reale, sostanziale, e finalmente è perpetua, vale a dire che non si interrompe mai, unendo l’ adorazione terrena a quella del Cielo, dove “giorno e notte”, si adora, si loda, si benedice, si rende onore e gloria all’ Agnello e a Colui che sta nel Trono, (Cfr Ap 4:8-11).
Solo Gesù Cristo ha potuto adorare il Padre infinitamente, Lui –il Capo del Corpo Mistico- è nostro esempio di adorazione perpetua.
L’ Adorazione Eucaristica Perpetua va indirizzata a Dio e al tempo stesso a favore dei fratelli.
Prima di tutto, l’ Adorazione Perpetua è il modo che abbiamo per dare una risposta costante nel tempo di fede e di amore a Dio che non smette di essere Dio nè di amarci di amore eterno. Ma , anche allo stesso tempo una risposta ai fedeli che soffrono perché le nostre chiese stanno spesso chiuse.
Una cappella sempre aperta è il segno delle braccia sempre aperte di Gesù, disposto ad accogliere e a sanare tutti coloro che lo cercano.
Papa Giovanni Paolo II all’ inizio del suo pontificato fece clamore come in altre circostanze uguali lo ripetè Benedetto XVI: “Non abbiate paura. Aprite le porte a Cristo! Spalancate le porte a Lui!” L’ Adorazione Perpetua è la risposta a questa chiamata che potenzia le risposte personali di conversione al Salvatore.
E’ testimonianza che interroga il mondo, attrae coloro che cercano Dio e richiama l’ attenzione di chi è lontano dal Signore perchè si avvicini a Lui.
• Cosa rende unica l’ AEP
L’ Adorazione Eucaristica Perpetua è adorazione silenziosa, il silenzio favorisce la meditazione ed è condizione necessaria alla contemplazione; inoltre è senza interruzione e in un certo senso è personale, ma trascende questo orizzonte per trasformarsi in comunitaria, perchè crea una fraternità eucaristica, della quale tutti si riconoscono membri e vivono la propria fede ciascuno nella sua intimità ma tutti facendo parte di una sola comunità di adoratori. Ad esempio: l’ allegria che si condivide per l’apertura di una nuova CAEP e come gli stessi adoratori intercedono gli uni per gli altri.
Gli adoratori riuniti e uniti intorno al Santissimo, che si succedono e coincidono nel tempo, rappresentano la vite e i tralci di cui ci parla il Signore, tutti uniti in e a Lui, rimanendo nel suo amore per dar molto frutto (cf Gn 15). L’ Adorazione Perpetua ci mostra come essere Chiesa, come vivire la comunione di amore nel Signore.
Inoltre, all’ Adorazione Eucaristica Perpetua prendono parte tutti i movimenti. Tutte le realtà spirituali ed ecclesiali vengono rappresentate. Tutti ci riuniamo intorno al sacramento di amore e di unità.
Ciò che rende unica l’ Adorazione Perpetua è che semplicemente il Signore viene adorato giorno e notte.
Notte e giorno si eleva a Dio, come dirà san Gregorio Nazianzeno, un inno di silenzio.
In definitiva, Adorazione Eucaristica Perpetua è sinonimo di chiesa sempre aperta, e del Signore sempre adorato. Testimonianza incessante e fonte permanente di grazie. Questo è speciale e unico.
Testimonianza incessante. Fonte permanente di grazie.
• Obiezioni, ostacoli, risposte
Ci sono coloro che dicono che l’ adorazione sia pietismo, che separa il fedele dal compromesso sociale. Altri invece che offre un modo meravigliso di evangelizzare e che da lei si mette in moto la missione. Sono visioni opposte. C’ è anche tutta una corrente protestante nella Chiesa che dice “Dove sta scritto nella Scrittura che occorre adorare l’ Eucaristia?”
E’ necessario per noi comunicarci con Dio e ricevere da Lui tutto ciò che poi dobbiamo dare agli altri. Nulla di buono nè di santo posso dare io se prima non l’ho ricevuto da Dio. L’ adorazione è cammino di santità, di purificazione perché comprendiamo che per adorare il Santo dobbiamo essere santi.
E questa adorazione mai deve cessare.
Di fronte a tante obiezioni all’adorazione e in particolare all’Adorazione Perpetua, la prima domanda che ci dobbiamo fare è se in verità i cattolici credono che Gesù Cristo, la sua divina persona, è realmente presente nell’ Eucaristia. E’ duro da ammettere ma per l’ importanza che gli si da, per la mancanza di rispetto e di unzione e per l’ estrema ignoranza che esiste riguardo a ciò che è sacro, sembrerebbero pochi i battezzati che credono in questa verità di fede. E’ sufficiente assistere ad alcune Messe per rendersi conto quanto poco vivono il mistero, quanto sono caduti nella banalizzazione dell’ Eucaristia dandole ogni volta meno importanza.
Monsignor Rey, il nostro vescovo ha detto: “La prima condizione dell’evangelizzazione è l’adorazione. Purtroppo alcune proposte missionarie di oggi si presentano più come marketing o promozione commerciale che come testimonianza di fede”.
Abbiamo bisogno urgentemente di recuperare o far nascere la stupore davanti a un dono così tanto ineffabile e a un preziosissimo tesoro. In questo senso é grandissima l’importanza dell’Adorazione Eucaristica Perpetua per risvegliare il mistero.
Occorre avvertire che spesso siamo noi a ostacolare l’ azione dello Spirito Santo e sottovalutiamo la risposta dei fedeli. Per esempio, è frequente ascoltare l’ obiezione che già la parrocchia ha alcune ore di adorazione e sono pochi coloro che aderiscono, a ciò si risponde con l’ evidenza che quando si limita il numero di ore nelle quali il Santissimo è esposto, stiamo anche limitando il numero di persone che possono andare ad adorare. Uno dei grandi vantaggi dell’ adorazione perpetua è che tutte le ore e tutti i giorni sono disponibili, perciò risulta più facile trovare un’ ora e un giorno per adorare.
D’ altra parte, dobbiamo sempre render conto con la grazia di questo progetto che è stimolato e incentivato dallo Spirito Santo e poi con la sensibilizzazione verso l’ Eucaristia e all’ adorazione, che risveglia e stimola la propia missione e che è il carisma stesso del Missionario della Santissima Eucaristia.
La maggiore opposizione di solito viene per ragioni di sicurezza degli adoratori, soprattutto per la notte ( ciò che è curioso è che l’ osservazione viene soprattutto da quelli che non adorano di notte e molte volte da coloro che neanche adorano in nessuna ora). Un’altra obiezione è che il Signore disse “mangiate”, non disse “adorate”. Un’altra obiezione ancora frequente è che con l’ adorazione si promuove l’ isolamento nel quale le persone si disinteressano del prossimo e non si compromettono in opere di carità;… Queste sono le principali obiezioni che si ripetono sempre.
Prendiamo come esempio la notte, se si impedisce di adorare di notte l’ adorazione non può essere perpetua. E’ abitudine dire che non ci saranno adoratori durante la notte. In questo vale il precedente detto: non si deve influenzare la maggioranza e la risposta all’ Adorazione Perpetua con il proprio scetticismo o i propri timori o desideri. Sempre e per primo si deve contare sulla grazia che si percepisce, ed è la nostra esperienza, sempre abbondante.
Ci sono stati luoghi, come Madrid, che essendo parrocchie ridotte per il numero dei fedeli che vanno a Messa nei giorni festivi e per di più anziani, la prima cosa che avevamo cercato di fare e abbiamo ottenuto fu il completare le ore notturne a partire dalla mezzanotte alle sei del mattino.
Riguardo la notte, si possono dire molte cose. La prima è che coloro che adorano durante le ore centrali della notte sanno molto bene che queste ore sono speciali e come dice una madre di 3 piccoli bimbi che scelse un’ ora dopo la mezzanotte:
“mi piace la notte, perchè penso che sia più facile raccogliersi.”La musica silenziosa e la solitudine sonora” di cui parlava San Giovanni della Croce, permettono così l’ elevarsi, il raccogliersi e l’ entrare in preghiera. A me risulta più facile durante la notte. E veramente così ho consacrato, ho dedicato e impegnato un’ ora settimanale del mio tempo all’ Adorazione. Per tanto che uno lavori, questo non è nulla. Un’ ora non è assolutamente nulla. Sarebbe realmente qualcosa di insignificante come opera, come azione, se non avesse tutto il valore che….. e il senso che Dio gli da. Il senso di fare le cose per amore a Dio. Veramente mi sembra che, nè per me nè per nessuno, un’ ora sia nulla. Ma, tuttavia, è la cosa più importante di tutto cio’ che faccio.”
Inoltre, gli adoratori che scelgono le ore centrali della notte e dell’ alba sono i più fedeli e responsabili.
La notte implica un maggior sacrificio, ciò che volgarmente intendiamo come sacrificio, e il sacrificio è il linguaggio dell’ amore. Gesù sacrificó la sua vita per il Padre per amore. Per amore noi desideriamo offrirgli qualcosa e glielo diamo in un’ ora notturna di adorazione. L’ Eucaristia è il sacramento dell’ amore, della generosità infinita di Dio verso gli uomini. A questa risposta generosa a questo sacramento di amore, Dio elergisce la sua infinita bontà a tutta l’ umanità.
Coloro che sono generosi e accettano di adorare nelle ore più difficili della notte sono quelli che fanno discendere sopra la terra le benedizioni di Dio come pioggia dal cielo. Sono le sentinelle notturne e quelle dell’ aurora che faranno spuntare il nuovo giorno. Sono coloro che salgono al Tabor, come diceva un’ adoratrice notturna dell’ adorazione perpetua: “Fare adorazione lì durante il giorno è come seguire il Signore in Galilea. C’ è moltissima gente fin’ anche alcuna madre con il proprio figlio. La Cappella è strapiena.
Attendere l’ alba è come stare sul monte Tabor: ci si dimentica di tutto. Solo lo si guarda.”
Tra i valori dell’ adorazione, importante va ricordato anche quello della riparazione. Se l’ adorazione implica un sacrificio, come lo può essere adorare durante un’ ora dell’ alba, la forza riparatrice è quindi maggiore.
Giovanni Paolo II si appellava all’ ” adorazione che mai finisca ” e ci chiedeva di “essere pronti per riparare le grandi colpe e i grandi delitti del mondo” (Dominicae Cenae).
Che non si abbia paura nel mezzo della notte ad andare alla cappella di adorazione perpetua. La nostra vita viene dal Signore, che fece il cielo e la terra (cfr Sal 121), l’ Onnipotente che ci aspetta nel Santissimo e ci protegge.
Vi racconto una cosa che mi è successa da poco.
Non c’è sicurezza più grande che davanti a Gesù nel Santissimo Sacramento. Dove il Signore è adorato fuggono i demoni. Perchè nel Santissimo Sacramento è presente lo stesso Gesù che nel Vangelo cacciò i demoni, calmó tempeste, guarì i malati e resuscitò i morti. Non c’ è migliore esorcismo per una città che avere l’ adorazione perpetua.
L’ Antico Testamento così dice (cfr Bar 5:7) che Dio eliminerà i pericoli dalle strade per il suo popolo, sempre che il popolo cerchi la gloria del suo santuario. Coloro che adorano giorno e notte, coloro che cercano la gloria del santuario, la gloria di Dio, sono coloro che liberano il potere di Dio e portano sicurezza nelle strade. Il tasso di criminalità diminuisce nelle vicinanze della chiesa di adorazione perpetua, anche i suicidi crollano ( il caso di Trieste dove crollarono della metà i suicidi dopo l’ apertura della AEP), il male retrocede.
Quando si tratta di Adorazione Perpetua dobbiamo tener presente che non è un progetto puramente umano. La risposta entusiasta e a volte traboccante, l’ esplosione dello Spirito che significa una insperata accoglienza da parte del popolo fedele , dimostra che la sua origine non è umana, ma che risponde alla volontà di Dio. E’ lo Spirito Santo che muove i cuori dei fedeli, infondendo in loro lo spirito di adorazione e di lode all’ Agnello Immolato e presente nell’ Eucaristia. L’ adorazione al Signore in forma incessante è la risposta che viene dall’ alto in tempi di apostasia come questi in cui viviamo, è il gran rimedio che arriva dalla misericordia di Dio per questi grandi mali, quando la guerra già è contro la famiglia, contro la religione, contro la vita, contro ciò che è santo, quando la guerra è contro lo stesso Agnello, “ma l’ Agnello li vincerà, perchè è il Signore dei signori e il Re dei re e quelli con lui sono i chiamati, gli eletti e i fedeli” (Ap. 17:14).
Testimonianze come quelle di Timisoara e di Lamporecchio, delle quali parleremo, danno prova che l’ Adorazione Perpetua è voluta , molto voluta da Dio.
Alla obiezione sopra il mandato del Signore, che disse “mangiate” e non “adorate”, ovvero che il pane eucaristico non sia stato donato per essere contemplato ma mangiato, possiamo rispondere –come fece il Santo Padre nel Sacramentum Caritatis (Cfr n. 66)- con parole di sant’ Agostino: “nessuno mangi di questa carne senza prima adorarla… peccheremmo se non la adorassimo”. La comunione sacramentale implica un incontro con Colui che è nostro Dio e Salvatore e per lui stesso lo si adora, e l’ adorazione al di fuori della Messa non è che prolungare questo incontro. Potremmo dire che non c’è profonda comunione sacramentale senza adorazione così come nemmeno esiste vera adorazione senza comunione spirituale.
Sopra la stessa obiezione la risposta di Paolo VI: “La pietà eucaristica ha una estensione maggiore del breve momento celebrativo della Cena sacrificale del Signore. Il Signore rimane nelle specie sacramentali e questa permanenza non solo giustifica, ma esige il suo proprio culto: specialmente l’ adorazione…” (9 giugno 1971)
L’ adoratore, è certo, antepone l’ unione con Dio all’ azione ma questo non è un danno verso l’ agire ma il contrario. L’ adorazione che sale dal proprio cuore non lo isola dal mondo, lo associa al mandato della Chiesa di annunciare il nome del Signore. Non è l’ opera umana ciò che conta ma il lavoro della grazia in lui. Non sarà strumento perfetto del Signore per l’ evangelizzazione del mondo fino a che non si doni a Dio attraverso uno spirito di sottomissione e adorazione.
Il Santo Padre Benedetto XVI ha detto: “Senza la forza della preghiera, senza la intima unione col Signore, ben poco varrano le nostre iniziative umane. E’ Dio che salva, noi, il mondo e la Storia…..”
Su questa obiezione, circa il pericolo di separarsi dal mondo per la contemplazione, mai sarà sufficientemente ricordato il passo evangelico di Gesù in casa di Marta e Maria: “Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose; ma una sola è la cosa di cui c’ è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta”(Lc 10:41-42). Per non voler per forza svalutare l’ importanza dell’ azione e vederla anche come necessaria si arrivò a perdere il significato principale che è di esaltare l’ascolto contemplativo. La vera azione evangelica, la più pura carità viene dalla contemplazione. Contemplata aliis tradere. (Es. Madre Teresa di Calcutta)
Un ostacolo oggettivo che si può presentare è che la parrocchia sia molto piccola e che sia difficile andare a predicare altrove. Si dovrà analizzare ciascun caso, vedere quanto tempo occorrerà per la missione (soprattutto per l’ aspettativa che si crea e il ritardo nel mettersi in moto che è contro l’ aspettativa). Ad ogni modo, aver sempre presente che l’ Adorazione Perpetua è la migliore opzione e dipende da quanto la si desideri perchè è dimostrato che anche la si ottine in parrocchie molto piccole, con una buona campagna, se necessario casa per casa. Penso a casi molto particolari come lo è stato Cancelada, che è una contrada di Estepona (nella diocesi di Málaga, Spagna) e la parrocchia rurale di Lamporecchio (diocesi di Pistoia, Italia) e anche quella di Timisoara (parrocchia greco cattolica, in Romania) e incluso la parrocchia di Madrid, la chiesa Incarnazione del Signore nel quartiere di San Blas. Nel primo caso, Cancelada, siamo dovuti andare di casa in casa perchè non si arrivava ad un numero sufficiente di adoratori, tanto piccola è la parrocchia. Sono oramai più di sette anni che funziona. Lamporecchio è un altro caso simile. Lì fu l’ unica volta che pensai di non poterla aprire perchè non si coprivano le ore che andavano dal venerdì alla domenica.
Con la speranza che più avanti avremmo ottenuto chissà la settimana completa, cominciammo con l’ adorazione continua nelle 24 ore dalla mezzanotte della domenica a quelle del giovedì. Quindi, con nostra enorme sorpresa a partire dal giorno dell’ inaugurazione mai si interruppe, perchè immediatamente si riempirono tutte le ore non coperte e in maniera veramente miracolosa, con persone venute da fuori della parrocchia e da stranieri.
. Perchè alcune cappelle chiudono
Moltissimo dipende dalle fondamenta. Se è stata fatta una missione strutturata e si è rimasti tutto il tempo fino all’ avvio, catechizzando e istruendo le persone, seguendole e togliendo gli ostacoli, rimanendo sempre presenti, le fondamenta sicuramente sono solide, perchè si è potuto anche fare una buona selezione tra le persone come coordinatori e si è avuto tempo di cambiare quelli che non funzionavano.
Al contrario, se si è improvvisato, se si è tenuto conto solo della buona volontà ma non si è concimato bene il terreno e non lo si è preparato, non si fece una buona semina (predicazioni) e non si sono ricevute risposte sufficienti per una raccolta (organizzazione) oppure quando si è tenuta una missione ma è stata veloce e senza seguito allora è più che probabile che l’ adorazione decadrà e che si debba abbandonare l’ Adorazione Eucaristica Perpetua.