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SOLENNITA’ DEL SACRO CUORE DI GESU’

Nella solennità del Sacro Cuore di Gesù la liturgia ci propone il Vangelo dove il Signore parla del buon pastore che va in cerca della pecora smarrita. E’ il pastore che conosce le sue pecore e le chiama per nome, una per una. E’ colui che dà la sua vita per le sue pecore. Si preoccupa in modo particolare della pecora che si è smarrita, non risparmiandosi pena alcuna pur di avere la gioia di ritrovarla. Una pecorella smarrita è assolutamente indifesa, può cadere in un fossato o rimanere prigioniera fra i rovi. Proprio allora, però, nel pericolo, essa scopre quanto sia prezioso il suo pastore: dopo il ritrovamento, egli la riporta all’ovile sulle sue spalle con gioia. Se un lupo si avvicina, il buon pastore non fugge, ma, per la sua pecorella, rischierà anche la vita. Il Buon Pastore si rivela mite e umile di cuore.

E’ lo stesso cuore che sarà negato dai suoi, lasciato solo nel momento della paura, dello smarrimento. È il cuore che perdona Pietro pentito. È il cuore tradito per uno dei suoi apostoli. Ancora oggi è il suo cuore tristemente tradito, schernito, disprezzato, ignorato, deriso. Questo sacratissimo Cuore che fu esaltato e trafitto sulla croce e da dove sgorga sangue e acqua per l’eternità. Dal segreto del Cuore di Gesù scaturiscono i sacramenti. In realtà lo stesso Cuore è il più grande di tutti i sacramenti: l’Eucaristia. È la rivelazione fatta dal Signore a santa Margherita Maria d’Alacoque a Paray-le-Monial mentre lei era in adorazione davanti al Santissimo Sacramento. Il Signore conferma la sua presenza nell’Eucaristia e evidenza che tutte le grazie provengono da questo augusto sacramento.

L’Eucaristia è il Cuore trafitto di Gesù che batte in tutti i tabernacoli della terra. E` il centro vivo della vita della Chiesa, è –come diceva il Santo Padre Benedetto XVI- il Cuore pulsante della Chiesa.

Questo Cuore rappresenta la persona di Cristo che, pur essendo Dio, si manifesta nella sua umanità per mezzo di questo Cuore vivo, aperto per amore e, oserei dire, vulnerabile dinanzi alle nostre miserie.

E’ il Cuore che rivela tutta la lunghezza, tutta la larghezza e tutta la profondità del Suo amore, abisso infinito di misericordia.

Tutta Bologna troverà il suo riposo, come il discepolo amato dal Signore, su questo Cuore che tanto ha amato il mondo. Ogni adoratore, nella sua preghiera umile e nella sua disponibilità a stare con il Signore ed ascoltarLo, penetrerà questo mistero eucaristico, capirà il dono e conoscerà questo sconfinato amore.

Il nostro sguardo sul costato trafitto dalla lancia, sul Santissimo, diviene vera e silenziosa adorazione. Questa contemplazione adorante ci rende capaci di affidarci al suo amore di salvezza. Davanti al Suo Sacro Cuore eucaristico tutte le domande e i dubbi su com’è Dio, perché permette che il male prenda il sopravento, ecc. si arrestano, si fermano, si sciolgono. Il dubbio tace e lascia spazio al ringraziamento e alla fede che diventa fiducia e abbandono.

Questo sguardo di fede fa che scaturiscano le grazie della guarigione e della conversione. Fa che entriamo nel Sacro Cuore di Gesù da dove prenderemo le grazie di trasformazione del nostro cuore perché sia un cuore simile al suo, mite e umile.

A santa Margarita Maria Alacoque diceva il Signore: “Ho sete, una sete infinita di essere amato e adorato in questo sacramento”.

Quanto saranno amati e protetti quelli adoratori che appagano la sete di Dio! Quanta è amata questa Comunità di San Giovanni che ha accolto l’Adorazione Perpetua!

Dal centro di Bologna si espanderà il Regno eucaristico su tutta la città. Regno d’amore e di pace, Regno di luce e di gioia, Regno della vittoria sul male.

Questa cappella di Adorazione Perpetua sarà il faro di luce nel mezzo delle tenebre del mondo, nel mezzo del buio delle anime, della confusione degli spiriti. Sarà oasi di pace in questo tempo di violenza, in questo tempo in cui la guerra ha scoppiato nel cuore dell’uomo. Questa cappella sarà la porta sempre aperta al Cielo perché tutti possano entrare.

Sacro Cuore di Gesù, in Te confido.