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COME NACQUE
L’ADORAZIONE EUCARISTICA PERPETUA

Pubblicato il 29 Gennaio 2021

Ha fatto molto rumore un’opera del XVII secolo: la “Compagnie du Saint-Sacrement”. Ha riunito un’élite di oltre 4.000 persone. Molière lo affrontò con verve e sarcasmo, definendolo la “cabala dei devoti” e vedendolo solo come una riconquista oscurantista. La realtà era molto diversa. Quest’opera è nata da una luce speciale ricevuta da un laico, il Duca di Ventadour. Con padre Philippe d´Angoumois, padre Suffren e padre Condren, si misero al lavoro alla fine del 1629. Il nome della confraternita si affermò gradualmente: Compagnia del Santissimo Sacramento. Ha preso per il suo blasone una figura della Santa Ostia al sole, e per il motto: “Lode al Santissimo Sacramento dell’altare”. L’obiettivo era chiaro: “onorare e far onorare ovunque il Santissimo Sacramento dell’altare e procurare in tutti i luoghi e in ogni momento che gli rendiamo, con tutti i mezzi possibili, tutto il culto, l’onore e la riverenza. che sono dovute alla sua divina maestà ”. Il Corpus Domini è la festa della Compagnia. Un corollario diretto della vita profondamente eucaristica di questa Compagnia: il servizio ai più poveri. I confratelli non solo praticano l’elemosina individuale, ma organizzano anche diverse opere di carità che raccolgono somme colossali per diverse azioni. Comprende la costruzione di ospedali e il finanziamento di missioni estere. Questa impresa in crescita fu soppressa dal re nel 1660. Ma i frutti che portò tra il 1630 e il 1660 furono numerosi e sopravvissero alla sua soppressione. La Compagnia del Santissimo Sacramento ha influenzato molti membri a introdurre nuove manifestazioni di pietà verso Gesù nelle loro parrocchie.
Dal XVII secolo, la pratica dell’adorazione perpetua si diffuse in alcune comunità religiose come quella di Madre Mechtilde (Catherine de Bar), fondatrice delle Benedettine del Santissimo Sacramento. Nel 1837, Roma approvò l’adorazione perpetua.

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Padre Justo Lofeudo MSE
analizza il controllo sociale e la deriva anticristiana
dopo la cosiddetta pandemia

Pubblicato il 29 Gennaio 2021

Di Javier Navascués, InfoCatolica, 20 gennaio 2021

 

Padre Justo Antonio Lofeudo, appartenente all’ Ordine dei 

Missionari del Santissimo Sacramento, comunità che

promuove l’ Adorazione Perpetua, in tutto il mondo, viaggia per
la Spagna e per il mondo intero promuovendo l’ apertura di
cappelle nelle quali, ventiquattrore su ventiquattro, viene
esposto il Santissimo Sacramento, con una numerosa équipe
di fedeli che —organizzati in rigorosi turni— lo accompagnano
giorno e notte, adorando, riparando e consolando,
permettendo così a molti altri di venire a pregare in qualsiasi
momento, perché la cappella è sempre aperta. In questa
intervista analizza l’ accelerazione del processo anticristiano
nel mondo a causa della cosiddetta pandemia.

Come descriverebbe la situazione di mancanza di
libertà in cui viviamo?
Viviamo una situazione che si potrebbe definire onirica, al
centro di un incubo. A partire da questa pandemia e da
questo virus. All’ improvviso un’ organizzazione mondialista
ridefinisce il termine pandemia, poi compare un virus che
ha un potere mai conosciuto prima: è letale ma non più di
altri virus e molto meno di alcuni; tuttavia, nessuno lo
eguaglia nel potere politico e mediatico. Da quando è

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Alcune testimonianze……….

Pubblicato il 17 Settembre 2020

di padre Justo Lo Feudo MSE

In una cappella di adorazione perpetua, quando uno entra prima di tutto vede Lui e poi gli adoratori e silenzio. Silenzio, ma non vuoto bensì pieno. Pieno della sua presenza. E sembra che tutto sia immobile. Le persone alcune in ginocchio, altre sedute, guardando Lui. E’ l’incontro degli sguardi, come gli innamorati, che solamente si guardano, quando sono molto innamorati. Non è che voglio dare un’immagine ideale della cappella perché potrebbe essere che una persona stia leggendo, per esempio la Bibbia. Un altro sta con gli occhi chiusi. Quello che voglio dire è che la prima sensazione è di tranquillità e di mancanza di movimento. Sembra che niente serva e tuttavia tutto sta accadendo. Lui sta operando in ciascuno di noi e ancora nelle persone che hanno portato con loro, nelle loro intenzioni: fra le amicizie, le persone più care, per coloro che stanno chiedendo e fino a quelle che neppure conoscono, ma il Signore sì. Attenzione che in questo luogo benedetto e privilegiato da Dio, l’azione è molto grande. Gesù Cristo opera nei cuori e nelle vite , come dico, di molte persone, di coloro che Gli stanno facendo una visita e di tantissimi altri.

Di alcune di queste persone abbiamo conosciuto parte della loro storia e soprattutto la trasformazione che hanno avuto qui, le grazie che hanno ottenuto, i benefici nelle loro vite.

Possiamo dire che sono i frutti dell’adorazione eucaristica perpetua.

Vi parlerò di qualche caso.

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IN TEMPO DI EMERGENZA COVID
una testimonianza

Pubblicato il 13 Luglio 2020

chiesa del Seminario

SIAMO A FINALE EMILIA, NEL 2006 PRECISAMENTE IL 23 GIUGNO 2006  IL GIORNO DEL CORPUS DOMINI NASCE L’ADORAZIONE AL SANTISSIMO SACRAMENTO, NELLA CAPPELLINA di ADORAZIONE DEL DUOMO DI FINALE.
ERA UN GIOVEDI MATTINA SI ADORAVA  FINO A VENERDI , POI DOPO POCO AGGIUNGEMMO  SABATO, POI DOMENICA. ERAVAMO E SIAMO ANCORA UN CENTINAIO DI PERSONE, IO SONO LA RESPONSABILE  MA CHI LAVORA VERAMENTE E’ IL SIGNORE. TUTTE LE SETTIMANE SENZA INTERRUZIONE DAL GIOVEDI ALLA DOMENICA MATTINA GIORNO E NOTTE SI RIPETEVA.

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Card. Sarah
“Basta profanazioni, non si tratta sull’Eucaristia”

Pubblicato il 10 Luglio 2020

La Nuova Bussola Quotidiana, 2 maggio 2020

In questa intervista esclusiva alla Nuova Bussola Quotidiana, il prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, interviene sulla Comunione take away e sui “negoziati” per garantirLa in sicurezza: nessun compromesso, «l’Eucarestia è un dono che riceviamo da Dio, dobbiamo riceverla in modo dignitoso. Non siamo al supermercato». «Nessuno può impedire a un sacerdote di confessare e dare la Comunione». «C’è una regola e questa va rispettata: il fedele è libero di ricevere la Comunione in bocca o nella mano». «È una questione di fede, il cuore del problema sta nella crisi di fede dei sacerdoti». «Messe in streaming fuorvianti anche per i sacerdoti: devono guardare Dio non una telecamera»

https://lanuovabq.it/it/sarah-basta-profanazioni-non-si-tratta-sulleucarestia


CORPUS DOMINI
Gesù nell’Eucaristia,
come duemila anni fa sulla Croce

Pubblicato il 14 Giugno 2020

di P Justo Lo Feudo MSE

https://lanuovabq.it/it/gesu-nelleucaristia-come-duemila-anni-fa-sulla-croce

Con la solennità del Corpo e Sangue del Signore esaltiamo ciò che si celebra in ogni Messa: la verità sulla presenza del Suo Corpo offerto in sacrificio per noi e del Suo Sangue sparso dalla Croce per il perdono dei nostri peccati. Oggi, in molte parti del mondo, si dispensa dal precetto festivo, si proibiscono processioni, si impone la Comunione in mano, desacralizzando il mistero eucaristico. Urge, quindi, ancora di più tornare ad adorare il Santissimo Sacramento e riparare gli oltraggi contro questo infinito dono di Amore.

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