Mons Massimo Camisasca sull’adorazione eucaristica perpetua
“Un’altra forma di aiuto che vorrei raccomandarvi, e che la Chiesa ci offre con
facilità, è l’adorazione eucaristica.
L’adorazione eucaristica è stata l’“università della mia vita”: da essa ho
imparato il silenzio, la teologia della storia. Chi guida il mondo? Trump,
Macron, la Merkel? No: il mondo è guidato da quel piccolo e inerme pezzo di
pane, che sembra non parlare. Nella misura della nostra consuetudine con Lui, l’eucaristia parla continuamente a noi e ci rivela orizzonti sconfinati, che
il nostro affanno quotidiano neppure sa più conoscere. Durante l’adorazione
eucaristica possiamo scorgere gli orizzonti dell’universo, dell’universale
carità del Padre, gli orizzonti del suo inabissarsi negli inferni del
mondo per
risollevare il popolo al suo volto e al suo bacio. Sì, baciami Signore con i
baci della tua bocca (cf. Ct 1,2), così comincia il Cantico dei Cantici.
Nell’eucarestia e nell’adorazione eucaristica, Egli bacia continuamente la
nostra umanità e ci riporta all’esperienza sponsale del nostro presbiterato.
Auspico che ci sia un maggior numero di centri di adorazione perpetua nella
nostra diocesi. Chiedo alla Madonna, in questo Anno Santo della Ghiara, che
crescano i luoghi di adorazione perpetua nella nostra diocesi, come somma
vigilanza e aiuto verso i poveri.
Da tutte queste strade non può forse rinascere la nostra
fraternità? Approfondendo la nostra appartenenza a Cristo e alla Chiesa, noi,
che siamo un solo corpo, un solo spirito, che abbiamo una sola speranza,
come dice san Paolo nella lettera agli Efesini (cf. Ef 4,4), scopriamo di
essere membra gli uni degli altri perché siamo membra del suo corpo (Ef
5,30)”.
(Dall’omelia a braccio della messa in cena domini del giovedì santo del vescovo Massimo Camisasca, diocesi di Reggio Emilia-Guastalla)