SU COME PARTONO GLI AMICI DEL SIGNORE
-Abbiamo appena saputo di come sia deceduto il Cardinale Meisner, cioè in preghiera col breviario in mano. Questo Cardinale esemplare della Santa Chiesa, pastore sensibile e intelligente, amico di Gesù, è partito sazio di anni e l’ha fatto in un momento che era in conversazione col Signore.
-Un altro caso che è venuto alla mia memoria è quello del Padre Jorge Loring, rinomato gesuita spagnolo, molto conosciuto non soltanto in Spagna ma altrove, soprattutto per il suo libro “Lo que hay que saber para salvarse” di cui milioni di copie sono state diffuse.
Il P. Loring era un grande apologeta e pure lui ha avuto una morte segno dell’amore di Dio verso il suo servo fedele. Io sono stato con lui in un ritiro per sacerdoti sei mesi prima del suo decesso. Lui era un uomo che sempre parlava o con Dio o su Dio. Non perdeva il tempo. In quel ritiro, nonostante i suoi 92 anni, lo vedevo inginocchiato davanti al Santissimo per tutta un’ora di adorazione. Il P. Loring addirittura era un uomo sempre gioviale. É morto dolcemente alle tre del pomeriggio del giorno di Natale recitando il Rosario.
-Una cara amica adoratrice di Palencia (Spagna) ha scritto la seguente testimonianza su un’altra adoratrice, Marisol:
“Eravamo noi due sole, Marisol ed io, in adorazione davanti al Santissimo. A un tratto, senza che me lo aspettasi vedo che Marisol cade a terra. Si trattava di un infarto al cuore. Subito l’ho assistita (mia amica è infermiere)..il polso si spegneva velocemente e così rimase giacente dinanzi al Signore. Ora che tutto è finito non posso smettere di esclamare: Che bella morte! Quanta gioia per lei!”
“In quel momento io dicevo: ‘Signore, noi non ti vediamo ma Tu ci sei, aiutaci!’..Marisol aveva 71 anni, viveva da sola ed era preoccupata per quel motivo: se un giorno arrivava la morte e nessuno lo avesse saputo”..”Il giorno dopo il suo decesso l’abbiamo ricordata con un’ora di adorazione presso le Clarisse. Abbiamo voluto che fosse alla stessa ora del suo appuntamento con il Signore. La Chiesa era strapiena” “Quel giovedì 16 marzo, l’ultimo con il Signore nella sua Presenza eucaristica, Marisol veniva dalla Messa e certamente era spiritualmente preparata. Comunque ritengo che se non ci fosse stata la cappella dell’Adorazione Perpetua lei non avrebbe potuto assistere a quell’ora per contemplare il suo Signore”. Era l’ultima volta che poteva guardarlo sotto i veli eucaristici. Il Signore così aveva deciso, penso come segno per tutti noi adoratori. “Gesù, il miglior giardiniere, vide quel fiore nel suo splendore e la tolse per portarla con sé”.
Il fratello di Marisol scrisse un articolo in memoriam, sul giornale “El Palentino”, raccogliendo la testimonianza della mia amica e aggiungendo che in un sospiro, in silenzio, alle ore 13.30 serenamente consegnò la sua anima a Dio. E lo fece davanti a due testimoni: il Signore nell’ostensorio e l’altra adoratrice che udì un colpo sul pavimento. Concludeva l’articolo rivolgendosi a sua sorella dicendo: “Chiede al tuo miglior Amico che non ci abbandoni. E per te, in questo segnato giorno, felicità senza fine”.
Ho saputo di altri due casi di adoratori che hanno lasciato la sua dimora terrena, non nella cappella di adorazione perpetua, ma sì durante la propria ora santa. Chi ha orecchi, ascolti!
+P. Justo