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Testimonianze di Laici
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ARIDITA’ – Bologna

Trascorro momenti di grande aridità dove non sento nulla eppure io credo fermamente che in adorazione davanti a me in quell’Ostia sia realmente presente Gesù così com’è esattamente in Paradiso davanti al Padre e allora mi stupisco….rimango ogni volta in questo grande stupore e meraviglia nel pensare che Lui è lì proprio lì davanti a me e così penso “Gesù sei vivo e realmente presente davanti a me, ti amo e ti adoro”.

Bologna 5 luglio 2016

Trascorro le due ore di adorazione in combattimento tra la confusione del mondo ed il silenzio del Signore Gesù, ma Lui lavora, lavora il mio cuore e me ne accorgo nel quotidiano perché Egli diviene ogni giorno di più Re e Signore della mia vita.

GRAZIE ANCORA
Bologna 24-08-2016

Adorare il Signore per me è una grande pulizia che faccio al mio corpo.

Adorare il Signore è bellissimo, è entrare in uno stato di quiete, è abbandonarsi a Lui.

Adorare il Signore è affidarsi, è pace, è innamorarsi di Lui e voler essere più presente nell’adorazione.

Grazie per aver permesso, organizzato, creato tale organizzazione dell’adorazione perpetua.

Bologna 31-8-2016

Gesù l’ora di adorazione in cui io sto con te è l’ora più bella della giornata, della mia vita. Davanti a Te che sei bellezza infinita anche se non ti vedo so che Tu mi guardi e mi esaudisci per quello che chiedo specialmente per la mia conversione.

Ti amo, ti amo, ti amo. Aumenta la mia fede, non mi allontanare mai da Te, sei l’Amore, sei Tutto.

LC

LA TUA PACE

Grazie Signore perchè qui ho conosciuto la tua pace, quella che il mondo non sa dare.

Grazie

Loretta (BO)

DI NOTTE

Grazie mio Signore per questo immenso dono che ci fai anche in queste notti.

Di notte quando sono sola con te altro non sento che il silenzio della notte e il tuo silenzio, il silenzio della tua presenza.

Mi sento consolata e allora in pace appoggio il capo sul tuo petto.

Ti rendo grazie per sempre mio Signore

Dio mio, mio tutto.

MM (BO)

UNA DELLE TANTE GRAZIE DI UN LUOGO SPECIALE. Medjugorje

Sono stata anch’io a Madjugorje come tanti e ho un ricordo vivissimo di come una sera, stentando ad addormentarmi, mi incamminai da sola per il paese. Le porte della chiesa erano aperte e illuminate pensai a qualche funzione sfuggitami. C’era gente davanti ad un ostensorio grande che si vedeva già da una certa distanza, perché facevano così ? Mah! Non avevo la consapevolezza di che cosa fosse e mi sedetti a guardare anch’io. Passo’ veloce la notte senza accorgemene e fresca per un’altro giorno di pellegrinaggio. Tornai in Italia e tutto riprese come prima. Qualche mese più tardi inizia per me la mia ” notte oscura”. In un dolore indicibile del cuore mi ritrovai sola, disorientata e confusa, mi chiusi in me stessa non lasciando posto a nessuno, non stavo bene neanche con me stessa anzi mi odiavo così tanto da volermi eliminare. Presa per i capelli sola in un letto di ospedale psichiatrico pensavo a Medjugorje , alle persone che sostengono che si ricevono delle grandi grazie, bhe pensavo, con me non ha funzionato, ero nel nulla, perché ? Nei giorni a venire mi fece visita una persona conosciuta poco tempo prima, era a conoscenza della mia esperienza medjugoriana e inizio’ a parlarmi dell’adorazione in modo piu’ profondo, di come il Signore lavora l’anima mi ripeteva che la mia ” grazia” era proprio il rivoltarmi come un calzino, per farmi una persona nuova, perché fino ad all’ora avevo vissuto a modo del mondo. Bhe si, era vero pensai, io i dieci comandamenti, a parte alcuni, li avevo fatti tutti al contrario. Decisi così , subito, appena si inauguro’ l’adorazione continua , di rispondere il mio eccomi con un’ora a settimana al mattino presto, una sfida a me stessa visto che mi alzavo alle 12 e più . Ben presto le ore divennero due e poi tre, sempre alla stessa ora. Ora sono disponibile per l’estate e il mese prossimo, agosto, voglio essere li’ tutto il giorno. Voglio stare sempre con Lui, come ha detto un religioso alla scuola di adorazione ….. e’ come una calamita, ti attrae sempre più . Ho sperimentato di come l’amore, il vero amore, trasformi. Me l’ha confermato Parey le Monial , un viaggio d’amore nell’Amore. Si può realizzare qualsiasi cosa nel nome del Signore, quando sono davanti a Lui lo guardo e appoggio il mio capo sul suo petto come ha fatto Giovanni, rimango all’ascolto e lo… amo. ” Venite voi tutti stanchi e oppressi…..” A oggi chi mi chiede che cosa mi serve a stare li’ ore e ore gli rispondo ……… al mio decollo.

……….E LA GRAZIA CONTINUA

In tanti luoghi l’adorazione del Santissimo Sacramento trova ampio spazio quotidiano e diventa sorgente inesauribile di santità . Per la nostra comunità è come un “ parafulmine “contro il maligno e sinceramente chi di noi può sentirsi al sicuro se non affidandosi al Signore? È importante capire come l’adorazione eucaristica sia essenziale nella vita della nostra comunità, della nostra diocesi. Spesso ci concentriamo sulle cose da fare, sulle riunioni, sull’organizzazione degli incontri ma a volte si perde di vista ciò che è essenziale: l’incontro quotidiano con il Signore. Aprire nelle nostre parrocchie uno spazio per l’adorazione è offrire a tutti l’occasione di incontrare Gesù Eucarestia! Molti obiettano che questo incontro si può avere ovunque ma non è così! Fare adorazione eucaristica non è una semplice forma di preghiera, non è appagamento individualistico: è un SERVIZIO!

Le nostre preghiere davanti al Santissimo superano i confini della Cappellina e raggiungono tutte quelle persone per cui preghiamo, il nostro “oikos” cioè la nostra famiglia, i fratelli della comunità ,gli amici, i luoghi di lavoro, le persone che incontriamo e che chiedono le nostre preghiere. “La chiesa e il mondo hanno un grande bisogno di Adorazione Eucaristica. Coloro che adorano cambiano il mondo e realizzano una pace duratura per l’intera umanità “ dice Giovanni Paolo II. È un compito irrinunciabile come Chiesa, come diocesi, come comunità, come singoli fedeli.

Questo tempo che Gesù ci chiede di passare con Lui può essere trascorso in molti modi: alcuni portano il loro libro di preghiere, altri pregano il Santo Rosario o leggono meditando la Sacra Bibbia, altri ancora parlano con Gesù “ cuore a cuore”, in profonda intimità e ascolto così come ci suggerisce Giovanni Paolo II “Entriamo nel suo cuore e ci avviciniamo al suo Amore che è più forte di ogni male”. Questo è il motivo per cui Gesù nel Vangelo dice semplicemente “ Venite a me” ( Mt 11,28 ). Davanti al Santissimo Sacramento noi possiamo sentirci abbracciati, consolati…amati. Molte volte siamo noi a porci dubbi ed esitare, ma il dio in cui crediamo è un Dio fedele, che ci vuole vicini e ci accoglie sempre con sguardo misericordioso. Non potremo trovare un amore più grande perché Egli, per primo, si è dato a noi totalmente senza riserve, senza dubbi. In Lui possiamo trovare la pienezza dell’amore che da sempre cerchiamo nella nostra vita. Egli tiene l’umanità intera nella sua mano, ogni ora di adorazione aiuta ad avvicinare il mondo stesso al suo cuore. Quale potenza! E la cosa straordinaria è che chiunque può partecipare e sarà cosa gradita al Signore!
PARROCCHIA SANTA MARIA GORETTI – Mestre  (VE)

UNA TESTIMONIANZA…

Siamo persi nei nostri impegni, nei nostri pensieri preoccupati ma quanti di noi possono dire di essere felici? Ormai sono passati dieci anni da quando mi hanno chiesto di far parte del gruppo di adoratori che, giorno e notte, tengono aperta la cappellina dell’Adorazione Eucaristica perpetua a S.Maria Goretti e vi assicuro che ogni volta che varco quella porta il mio cuore si riempie di gioia! Vado davanti al mio Signore, Lui mi aspetta sempre per ricaricarmi l’anima, per nutrire la mia vita di ciò di cui ho veramente bisogno: il suo amore!

Si, sono proprio felice anche se la mia vita non è facile, un po’ come tutti, un po’ come una corsa ad ostacoli. All’inizio molti scommettevano su quanto sarebbe durata questa “pazzia” ma ora, dopo dieci anni, posso solo ringraziare il Signore della grazia di cui ci ha fatto dono. È un’esperienza che è andata arricchendosi sempre più e che ha portato in noi, nelle nostre vite e nelle nostre famiglie una ricchezza infinita. È Gesù stesso che istituì la Santissima Eucarestia e ci chiede costantemente di accostarci a Lui perché solo così possiamo trovare la pienezza della nostra vita. Adorare il Signore non è semplice intimismo ma è una continua apertura agli altri (come singoli e come comunità nella diocesi) perché non si può tenere nascosta la gioia che si ha dentro, è Gesù a chiederci di portare altri fratelli a Lui.

Una domenica sera sono andata a messa in un’altra chiesa e all’uscita ho trovato le porte laterali chiuse e dentro di me ho sorriso perché ho pensato: “Ma a S. Maria Goretti le porte sono sempre aperte, giorno e notte, perché il Signore è fedele e ti aspetta in ogni momento!” Quando parlo di questa esperienza molti mi chiedono: “Ma dove trovi il tempo?”. Il mio tempo è del Signore, ogni istante gli appartiene, io gli appartengo e tutto questo è bellissimo perché tutto trova significato in Lui. A volte ritrovandosi inginocchiati davanti al Santissimo si può sentire la pesantezza delle nostre fragilità, dei nostri peccati o fallimenti ma sicuramente Egli sa accoglierci per farci capire che ci ama per quello che siamo. ”Signore tu mi scruti e mi conosci,…tu sai quando mi siedo e quando mi alzo, intendi da lontano i miei pensieri, osservi il mio cammino e il mio riposo, ti sono note tutte le mie vie.” (Sal 139,1-3). Nell’Adorazione Eucaristica ognuno di noi può sperimentare quanto sia meraviglioso essere a Tu per tu con Gesù: sono qui davanti a Te, Signore, e Tu sei qui davanti a me realmente, concretamente…eternamente. Sono certa che Tu conosci ogni piega della mia anima, ogni pensiero, ogni preghiera ancora prima che io la pronunci perché solo Tu dai pienamente valore alla mia vita. Ecco perché L’Adorazione è vocazione di tutti gli uomini, perché ognuno di noi ha diritto, come Maria di Betania, di scegliersi la parte migliore!

PARROCCHIA SANTA MARIA GORETTI – Mestre (VE)

Nathalie (Reggio Emilia).

Un paio di anni fà feci un sogno che mi lasciò perplessa, ho sognato che andavo con tutta la mia famiglia all’ ultimo piano dell’ ospedale, dove ora c’è la nostra cappella di adorazione perpetua, nell’ ultima stanza in fondo al corridoio, nella camera che è sopra alla facciata esterna dell’ ospedale. Era piena di borse …mi misi sul letto in modo tale che si capisse che ero di passaggio e non un paziente in quella stanza ( di neurologia )!

 

Guardai l’angolo esterno e vidi un dipinto della Vergine, con i raggi e i colori che amo ( quelli della Regina della Pace ). La guardai come per domandarle quale fosse il motivo per il quale ero in quella stanza. Allora Lei guardò fuori dalla finestra e vidi che era buio e guardandomi nuovamente abbassò gli occhi come se volesse dormire…..quel gesto non solo non mi convinse ma mi fece arrabbiare, allora aprii il mio petto, estrassi il mio cuore e lo elevai in alto, fino al quadro dove Lei era! Lei, con un sorriso materno, aprì le braccia fino alle mie, afferrò il mio cuore e lo accarezzò vicino al suo petto e me lo rese sorridendo. Compiaciuta lo rimise al suo posto. Quando mi svegliai, naturalmente non capii immediatamente il significato. Lo capii solo dopo alcuni mesi.

Ho vissuto un momento particolare della mia vita che mi ha aiutato a capire che quando meno ce lo aspettiamo, attraverso la continua preghiera la Vergine prende il nostro cuore, lo porta fino al suo, lo accarezza e ce lo ridona pieno di nuovo vigore, come quello di un bambino appena nato. Passarono mesi e con l’aiuto di un amica ragionai molto su tutto questo e lei mi fece capire che in tutta questa esperienza vi era un grande piano per me. Perché in quel sogno ero lì, in quella stanza, in quella posizione, in quell’ ospedale? Lei che lavora nell’ ospedale lo sapeva molto bene! In quella stanza, in quel letto, arrivano le persone disperate che sono disposte a suicidarsi , a porre fine alle loro vite ed io ero chiamata a pregare per loro e a loro dare sollievo, perché la Vergine restando lì mi stava dicendo che Lei c’ è sempre e ascolta ognuno di noi!!! Detto fatto! Questa doveva essere la missione per me: pregare per coloro che credono di poter risolvere i propri problemi suicidandosi…….. Dopo poco tempo, mi chiesero di fare una sostituzione nell’ adorazione,anticipando di un’ ora il mio turno abituale. Accettai molto volentieri e inoltre sarebbe stata la prima volta che avrei pregato nella cappella per queste persone disperate…….. Vado, ma prima di uscire dico al Signore con queste esatte parole: “Signore, pensi tu a tutte queste persone che credono di risolvere tutto buttandosi da questa finestra “famosa”, fai in modo che ritornino sui loro passi e che comprendano che c’ è una Madre che li consola! Te li affido con tutto il mio cuore …”. Il giorno successivo, sulla prima pagina del giornale locale si leggeva che una signora aveva provato di buttarsi da quell’ ultimo piano, ma un’ infermiera che passava se ne accorse ed era riuscita ad afferrarla per le caviglie quando il corpo era già dall’ altra parte della finestra. Quel giorno Gesù camminava per il reparto di Neurologia e attraverso l’infermiera, aveva afferrato le caviglie a quella signora disperata! Grazie Gesù! perché continui a fare miracoli e a chiamare ciascuno di noi per intercedere per altri .. Ti amo Gesù con tutto il cuore perchè l’ Adorazione, ogni settimana, da un anno, mi dona luce e mi aiuta nel mio cammino di fede. E a mia Madre Celeste le voglio dire: “Grazie! perché ci sei. Perché sei una presenza permanente nella mia vita di figlia, di madre, di donna.

 

Amen.

Emanuela, adoratrice di Reggio Emilia.

Ho voluto dare questa testimonianza, che si riferisce ad aspetti strettamente personali, per dar gloria al Signore, in particolare a Gesù presente nel Santissimo Sacramento dell’ Altare.

Il primo di gennaio di questo anno 2008, nella cappella dell’ Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, cominciò l’ adorazione perpetua al Santissimo Sacramento. Come tanti altri fratelli e sorelle che hanno offerto una o più ore alla settimana, partecipo puntualmente all’ adorazione arrivando in cappella per rimanere unita a nostro Signore, che si offre ininterrottamente per colmarci di tanta grazia.

Per presentare in maniera esaustiva la mia testimonianza, devo ritornare indietro nel passato, un passato lontano che, tuttavia ha lasciato nel mio cuore e nella mia vita profonde ferite.

Avevo 15 anni quando mia madre e mio padre, dopo molta “violenza”, divorziarono e dopo allora vissero nel più profondo rancore. Senza entrare nei dettagli, confesso che in tutti questi anni mai sono riuscita a perdonare mia madre che si sposò con un altro uomo e che confinò me e mia sorella in un angolo della sua vita.

Con l’ aiuto della grazia di Dio riuscii a riconciliarmi con mio padre tre giorni prima che morisse, nel 1994.

Ritornando al presente, ora vi racconto che grande grazia ho ricevuto davanti al Santissimo Sacramento esposto nella cappella dell’ ospedale.

Da circa 15 giorni ho saputo che mia madre ha una leucemia e che, giusto alcuni giorni dopo, è stata ricoverata, quasi in fin di vita, in questo ospedale. Aiutata dallo Spirito Santo convinsi suo marito che non la visitasse per alcune ore e, appena io arrivai nella sua camera, la alzai (ora pesa pochissimo) e con una sedia a rotelle la accompagnai nella cappella di adorazione (era un poco stordita ma cosciente e accondiscendente).

Quando fummo davanti al Signore (la mamma mi chiese di avvicinarla il più possibile!) lo guardò e io gli offrii tutta la mia sofferenza passata e presente, e insieme pregammo in silenzio. Immediatamente il Signore mi fece capire l’ importanza di chiedere a mia mamma se avesse perdonato il papà (fino a quel momento era tabù pronunciare il suo nome) e lei mi rispose di sì, e pregammo allora per l’ anima di mio padre. Infinita, viscerale era la mia gioia.

Sentii che un oceano di Amore e di gratitudine invadeva il mio cuore e tutta la mia persona. Lasciai che l’ Amore operasse in me e mi aprisse al perdono. Da quanto tempo pregavo per arrivare a perdonare ! In quel momento sentii che la roccia che avevo dentro si dissolveva come neve al sole.

Mia madre, comunque sofferente, era serena e , grazia delle grazie ! decise di confessarsi dopo moltissimi anni che non lo faceva. Proprio in quel momento entrava un sacerdote nella cappella !

Uscii dalla cappella piena di gioia e le persone che mi incrociavano nei corridoi dell’ ospedale al vedermi mi guardavano perplesse.

Sì, ho ritrovato mia madre. Il suo vecchio corpo è marcato dalla malattia ma la sua anima è limpida e pronta.

Forse fra poco ci lascerà, ma sarà in pace e nella speranza.

Sono certa che papà la sta aspettando per abbracciarla ancora una volta e insieme intercederanno per noi sue figlie.

Dopo 30 anni, davanti a Gesù Eucaristia, ho reincontrato la mia famiglia!

Sono sicura che Lui mi aiuterà a rimanere nella sua pace e a perdonare anche quell’ uomo per il quale mia madre ci abbandonò…..PERCHE’ NULLA E’ IMPOSSIBILE A DIO!

E’ un privilegio.

E’ un privilegio presentarmi settimanalmente all’ udienza che ho con Gesù Sacramentato, come adoratore perpetuo durante le ore dell’ alba, quando la città si riposa, quando i miei fratelli riposano dal loro lavoro, ed io come pensionato senza impegni di orari, mi piace portare al Signore le inquietudini di tutti i miei compaesani e compaesane, le loro gioie, i loro dolori, il loro riposo….E’ un servizio sacerdotale al quale come laico mi sono visto chiamato, privilegiato.

Molte grazie, Signore.