Il Magistero della Chiesa e l’Adorazione Eucaristica Perpetua
Il Magistero della Chiesa e l’Adorazione Eucaristica PerpetuaNella sua prima Enciclica, Redemptor Hominis, Papa Giovanni Paolo II, ci dice che il nostro principale obiettivo nella vita è quello di avanzare e perseverare nella pietà e nella vita eucaristica e che la celebrazione liturgica dell’ Eucaristia e l’adorazione privata si integrano affinché il nostro amore sia completo. Nella sua lettera del 24 febbraio 1980 “Sul Mistero e Culto dell’Eucaristia” Giovanni Paolo II così scriveva: “…..Siamo generosi con il nostro tempo per andare a incontrarLo nell’adorazione e contemplazione, pieni di fede e pronti per riparare per le grandi mancanze e crimini del mondo. Che la nostra adorazione non abbia mai fine.” Il Santo Padre ha anche detto: “La Chiesa e il mondo hanno un gran bisogno dell’ Adorazione Eucaristica…(Ciascuno di noi) deve essere vigile affinché questo Sacramento riceva come ritorno amore per amore….Il nostro culto comunitario nella Messa deve essere unito al nostro culto personale verso Gesù in Adorazione Eucaristica perché il nostro amore sia completo…” Il Papa invita tutto il popolo di Dio ad amare Gesù nel Santissimo Sacramento e a fare dell’Eucaristia il centro stesso di ogni Parrocchia attraverso l’adorazione. “Il modo più sicuro e incisivo di stabilire la pace duratura sulla faccia della terra è attraverso il grande potere dell’Adorazione Perpetua del Santissimo Sacramento” (Giovanni Paolo II in occasione dell’inizio dell’Adorazione Perpetua nella Basilica di San Pietro, il 2 -12-1981). In Dominicae Cenae , Il Santo Padre ci dice: “L’animazione e l’approfondimento del culto eucaristico sono prova di quell’autentico rinnovamento che il Concilio si è posto come fine, e ne sono il punto centrale. E ciò, venerati e cari fratelli, merita una riflessione a parte. La Chiesa e il mondo hanno grande bisogno del culto eucaristico”. “Nella Santa Eucaristia –questo è anche il significato dell’Adorazione Perpetuaentriamo in questo movimento d’amore dal quale tutto l’interiore avanza e tutta l’efficacia apostolica scaturisce” (Giovanni Paolo II nella sua meditazione del 6-6- 1980 nella Basilica di Montmarte). Dalla sua parte Paolo VI, nel momento culminante del Concilio Vaticano II, scrisse la profetica enciclica Mysterium Fidei nella quale dichiara che l’Eucaristia è il “centro spirituale” della Parrocchia. “Cristo è il vero Emmanuel, Dio con noi. Giorno e notte è con noi.” Lui ristabilisce la moralità, alimenta le virtù, consola gli afflitti, dona forza ai deboli. Propone il suo esempio a coloro che si uniscono a Lui affinché imparino ad essere come Lui, miti e umili di cuore, e tutti coloro che si avvicinano al Santissimo Sacramento in adorazione sperimentino quanto preziosa è la vita nascosta con Cristo in Dio e il “grande valore della conversazione con Cristo, perché non esiste nulla che dia più consolazione in terra, nulla di più efficace per avanzare nel proprio cammino di santità”. Perché “nella Santa Ostia c’è Cristo, il Redentore del mondo.” E nel “Credo della gente di Dio” diceva: “Il Santissimo Sacramento è il cuore latente di ciascuna delle nostre chiese”, dicendo anche: “ è nostro dolce dovere onorare e adorare nella Santa Ostia cio’ che i nostri occhi non vedono, il Verbo Incarnato, che non possono vedere”. In poco più di un anno Papa Giovanni Paolo II scrisse tre importanti documenti sull’Eucaristia oltre a fissare l’Anno dell’Eucaristia, dall’ottobre del 2004 al 2005 e il Sinodo che lo seguì. I documenti furono L’Enciclica Ecclesia de Eucharistia, l’istruzione Redemptionis Sacramentum, Mane nobiscum Domine. Dopo il Sinodo il Santo Padre Benedetto XVI scrisse l’Esortazione Apostolica post-sinodale Sacramentum Caritatis. “In molti luoghi – diceva Giovanni Paolo II nell’ Ecclesia de Eucharistia – l’adorazione del Santissimo Sacramento ha quotidianamente un’importanza rilevante e diviene fonte inesauribile di santità. Il culto reso all’Eucaristia fuori della Messa è di un valore inestimabile nella vita della Chiesa. È bello intrattenersi con Lui e, chinati sul suo petto come il discepolo prediletto (cfr Gv 13, 25), essere toccati dall’amore infinito del suo cuore. ……come non sentire un rinnovato bisogno di trattenersi a lungo, in spirituale conversazione, in adorazione silenziosa, in atteggiamento di amore, davanti a Cristo presente nel Santissimo Sacramento?” In Redemptionis Sacramentum, tassativamente si raccomanda che nelle città e nuclei urbani il Vescovo diocesano scelga una chiesa per l’adorazione perpetua (n. 140). Analogamente, ritorna ad insistere sul tema dell’Adorazione Perpetua, Benedetto XVI, nel Sacramentum Caritatis (n. 66 e 67 ). Nel giorno dell’Immacolata Concezione del 2007, il Cardinale Hummes, Prefetto della Congregazione per il Clero, invitò i Sacerdoti di tutto il mondo a dedicare un tempo all’ Adorazione Perpetua per il sostegno spirituale di tutto il clero e per chiedere più e sante vocazioni”, andare a : E conclude: “Domanda venerazione alla mia Misericordia a tutte le creature” (tratto dal Diario I, 55 e V, 145). “L’Adorazione Perpetua offre al nostro popolo l’opportunità di unirsi con coloro che sono nella vita religiosa per pregare per la salvezza del mondo, per tutte le anime e per la pace in terra. Non possiamo sottovalutare il potere della preghiera e ciò che di diverso farà al mondo” (Madre Teresa di Calcutta). COSA CI DICE NOSTRA MADRE SANTISSIMA? Già nelle sue apparizioni di Fatima insegnava ai fanciulli il valore dell’adorazione e come la risposta all’amore di Dio ha valore di redenzione. Questo il significato della preghiera data ai pastorelli: “Dio mio, io credo in Te, ti adoro, confido in Te, spero in Te e ti amo. Ti supplico di perdonare coloro che non credono in Te, non ti adorano, non confidano in Te, né sperano in Te, né ti amano”. Per mezzo dell’angelo di Fatima ricordiamo che l’adorazione libera il potere di Dio per la conversione del mondo. Lo stesso angelo, presentando ai tre fanciulli il calice e la Santa Forma, li fece ripetere: “Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, io ti adoro profondamente, ti offro il santissimo corpo di Gesù Cristo, il suo preziosissimo sangue, anima e divinità presente in tutti i tabernacoli del mondo in riparazione agli oltraggi, sacrilegi e indifferenza con la quale ti si offende. Per gli infiniti meriti del Sacro Cuore di Gesù e dell’Immacolato Cuore di Maria ti supplico per la conversione del mondo intero”. Prostrati in adorazione i fanciulli videro il sangue colare dall’Ostia come segno del divino sacrificio riparatore delle offese inferte a Dio e della grazia di conversione che discendeva per la salvezza delle anime. CITAZIONI CIRCA L’ADORAZIONE Il Signore è veramente presente nel Santissimo Sacramento. P. Justo Antonio Lofeudo |
- Madre Mectilde del SS Sacramento
- San Giovanni Bosco
- San Pio da Pietralcina
- San Francesco d' Assisi
- Santa Faustina
- San Pietro Crisologo
- Imelda Lambertini
- Suor Maria Maddalena dell' Incarnazione
- Santo Curato D' Ars
- San Pier Giuliano Eymard
- San Damiano di Molokai
- Maria Costanza Zauli
fondatrice delle Ancelle Adoratrici del Santissimo Sacramento
Bologna - Madre Maria Francesca Foresti, venerabile