“Children of Hope”. “I bambini della Speranza”
I bambini e l’adorazione eucarstica
Padre Antonio del Deserto (Thomas) ci dà qui la sua riflessione sui bambini adoratori. Ricco dei suoi 13 anni di esperienza negli Stati Uniti con migliaia di bambini, ha lanciato questo movimento ormai molto conosciuto nella Chiesa, “Children of Hope”, grazie sopratutto a EWTN, rete di radiotelevisione internazionale fondata da Madre Angelica. I diversi programmi che ha potuto realizzare per i bambini sulla Messa e l’adorazione in particolare, sono regolarmente diffusi nel mondo intero tramite EWTN. Padre Antonio è stato invitato a diversi Congressi Eucaristici, l’ultimo in Quebec, per promuovere l’adorazione eucaristica per i bambini nelle scuole cattoliche e nelle parrocchie. Con frati e giovani, ha anche animato di recente dei tempi d’adorazione per i bambini dopo le Giornate Mondiali della Gioventù a Sidney, durante una missione di una settimana.
Ci si può chiedere perchè far entrare bambini molto piccoli nel mistero della presenza eucarestica di Cristo. Possono capirne qualcosa? Se ne possono vedere i frutti? Tuttavia la mia esperienza personale da 13 anni ormai con migliaia di bambini francesi, americani, australiani e nicaraguegni me ne ha mostrato il beneficio e l’importanza. Quell’ esperienza è senz’altro stata condivisa da molti altri educatori cristiani. Obbliga ad interrogarsi su ciò che rende i bambini così sensibili alla presenza di Gesù Ostia, anche con una conoscenza rudimentale dei sacramenti.
L’adorazione eucarestica non sarebbe forse un modo molto privilegiato di condurre i bambini fin dalla loro più tenera età all’unione con Dio e quindi alla santità?
Oggi, grazie anche ai mezzi di comunicazione, i gruppi di bambini adoratori si moltiplicano dappertutto. Negli Stati Uniti, ad esempio, numerose parrocchie e scuole cattoliche chiedono aiuto per introdurre nei loro programmi di educazione religiosa dei tempi regolari di adorazione eucarestica per i bambini. Diverse migliaia di bambini, poi, ci sono portati grazie ai meeting annuali delle famiglie e ai congressi eucaristici, con ripercussioni incoraggianti nelle diocesi nei mesi successivi.
Nel 2006, in Australia, con un altro frate, abbiamo potuto far scoprire a quasi 2000 bambini e adolescenti l’adorazione eucaristica, dalla costa ovest alla costa est.
La struttura di questo tempo di adorazione con i bambini è flessibile nella sua applicazione. Non si guidano nello stesso modo bambini piccolissimi di quattro anni, bambini di sette o di undici anni. Il tempo passato davanti al Santissimo Sacramento può essere di un quarto d’ora per i più piccoli, di mezz’ora o di più per i più grandi. Ma qualunque sia la durata dell’incontro con Gesù, sembra buono che i bambini di ogni età scoprano l’esperienza seguente : avvicinarsi all’altare per poter essere il più vicino possibile a Gesù Ostia, esposto nel Santissimo Sacramento. Il prete o il diacono che guida questa liturgia offre dell’incenso, che ricorda l’offerta dei magi davanti a Gesù a Betlemme. Come loro, siamo invitati a prosternarci in silenzio, in segno di fede nella presenza reale di Gesù, della Santa Trinità. È insieme e vicini a Maria, nostra Madre, che invitiamo i bambini ad adorare. È per quello che può essere buono subito all’inizio del tempo di adorazione proporre ai bambini una decina del rosario per invitare Maria a stare vicina a loro. L’incontro si svolge poi facendo alternare, da due a quattro minuti, tempi di silenzio, prosternati o con gli occhi rivolti all’Ostia, a parole di Gesù stesso per aiutare i bambini ad entrare nel mistero di Dio e del suo amore per noi, a canti semplici e meditativi assai corti, tratti il più delle volte dalla Sacra Scrittura, a qualche minuto d’insegnamento sul mistero dell’Incarnazione e del Pane di vita (Giovanni 6) e ad un momento d’intercessione prima della benedizione finale.
Prima Gesù ci ama poi ci insegna. Vuole che guardiamo i bambini come Lui lo fa, con una tenerezza infinita, prima di voler insegnare qualcosa a loro e prima di educarli. Il Vangelo ci rivela non solo le parole di Gesù ma anche i suoi gesti che incarnano la tenerezza del suo amore per i bambini. Quando un bambino realizza questo e può leggere lui stesso questi passaggi del Vangelo che lo riguardano, lo Spirito Santo può guidare la sua anima ad amare Gesù. Questo lo dispone a conoscerLo meglio e ad incontrarLo.
L’ambiente quotidiano e attuale dei bambini, composto dei nuovi idoli tecnologici dei quali molti non possono più fare a meno e che tessono la loro tela attorno a loro a grande velocità, degrada la vita morale. Bisogna quindi trovare il modo più radicale per far toccare loro direttamente la presenza di Dio, di far loro esercitare la propria fede. La catechesi scolastica si limita ad una assimilazione delle verità della fede come di altre conoscenze. La Messa della domenica annoia molti bambini e adolescenti. Se desideriamo quindi trasmettere ai bambini una fede cristiana viva, ci si può chiedere se la catechesi scolastica, la Messa domenicale e la confessione regolare bastino ancora a guidare i bambini del terzo millenario a scoprire la presenza di Dio sulla terra, ad adorarLo come il loro creatore, ad amarLo come il loro Padre, e ad incontrare Gesù personalmente come il loro migliore amico.
Cosa può svegliare nei bambini un grande desiderio di diventare amici intimi di Gesù, se non prima di tutto le parole stesse del Vangelo che nutrono direttamente la nostra intelligenza e il nostro cuore?
La famiglia è l’ambiente nel quale il bambino ha questo primo contatto con la Parola di Dio ; l’amore della Parola di Dio contribuisce a realizzare un’unità qualitativa della famiglia attorno a Gesù già presente come Parola vivente del Padre. Questa comunione della famiglia può intensificarsi quando i suoi membri adorano Gesù-Ostia insieme e davanti a Lui ascoltano la sua parola d’amore in silenzio e nell’adorazione ; allora la comunione intima si realizza per ogni bambino e tra quelli che ci sono.
La conoscenza intellettuale della fede può così essere perfezionata e superata, tramite e nell’amore di Gesù che agisce nelle anime dei bambini e dei genitori che sono aperti alla presenza di Gesù crocifisso e glorificato. Questa profonda comunione può quindi realizzarsi anche tra gli educatori e i loro allievi che prendono regolarmente un tempo di adorazione insieme.
I bambini del nostro mondo sono le pecore di Cristo, non le nostre. Molti sono feriti, malati, abbandonati. Gesù nel suo amore infinitamente misericordioso per ognuno di noi ha voluto, non solo salvarci dalla morte eterna, ma farsi anche molto vicino a noi sulla Terra. Se non possiamo incontrare Gesù nella sua misericordia piena di tenerezza nello stesso modo della Samaritana, dei lebbrosi o ancora di Zaccheo, lo possiamo in un altro modo, perchè Gesù si rende presente in un nuovo modo nel sacramento dell’Eucarestia. Dobbiamo quindi aiutare i bambini a credere in questa misteriosa presenza di Gesù che vuole darsi ai suoi figli nel silenzio, come alla Croce. Come aiutarli a credere? Una bambina mi ha dato parte della risposta : “Dio può fare tutto!” Poi le ho chiesto perché ha voluto nascondersi in questo modo e farsi così piccolo, e mi ha risposto : “Perchè non si abbia paura di Lui”.
Sembra quindi essenziale e urgente di far ricorso a questo mezzo divino che è la presenza eucaristica di Cristo per aiutarli ad incontrare Gesù, a prendere del tempo davanti a Lui, ad adorarLo e ad amarLo.
p. Antoine Thomas
Tratto dal numero speciale di “Le brasier eucharistique” novembre 2008 n 32.