Suor Maria Maddalena dell’ Incarnazione
Suor Maria Maddalena dell’ Incarnazione
Maria Maddalena dell’Incarnazione, beatificata nel 2008, fondatrice dell’ordine delle monache Adoratrici perpetue del Santissimo Sacramento (12 monasteri in Italia e più di 80 nel mondo, specialmente in America Latina e gli Stati Uniti) vede il Cielo squarciarsi e l’Eucaristia risplendere, con figure vestite di bianco e di rosso.
Il Signore le dice:
“SULLA TERRA VOGLIO UNA CORTE CELESTE COSÌ, CHE MI ADORI GIORNO E NOTTE“.
Questo succede nell’anno 1789, lo stesso anno della Rivoluzione Francese.
Dall’ introduzione a ” Incontenibile fuoco d’ amore ” di Nicola Gori :
” ……Quante cose possiamo cogliere nell’ intimità del suo linguaggio (di Sour Maria Maddalena ), la sua confidenza con Gesù, il suo parlare franco, la sua amorosa schiettezza, la forte passione delle sue grida entusiaste, le invocazioni, il profondo di questo suo amore. E il nostro mondo, dove la vita sembra valere sempre meno – violenze e guerre – la parola d’ amore – essendo certi e sicuri i due amanti – è per noi una prova, uno splendido tirocinio di come ci si avvicini a Dio, come gli si parla, che cosa si prova standogli vicini.
…..C’ è inoltre, per la nostra domanda iniziale una risposta ancora più decisiva e intransigente, quasi la risposta unica e più vera, cioè che la santità a qualunque prezzo, ufficialmente riconosciuta o no, non ha mode a cui badare, perché la salvezza è sempre il primo problema, lo si sappia o no, ci si creda o meno; e chiunque ci possa dare un ammaestramento, un avviso, una semplice traccia anche piccola è sempre il benvenuto. E proprio gli esempi di persone vissute accanto a noi, persone come noi, con le nostre debolezze e paure, con le nostre cadute e le nostre fiducie, anche se non le abbiamo conosciute, ci impressionano sempre. Specialmente quando veniamo a conoscenza di qualche aspetto della loro vita interiore che non appare direttamente agli occhi di nessuno.
Siamo, poi, ben convinti che ci sia molto bisogno di esempi, ma di esempi veri, vissuti, come diceva Paolo VI, di testimoni non di maestri. Vogliamo sentire che le persone spirituali, magari, i santi, sono come noi, hanno le loro pene, i loro tormenti, i loro dubbi, la paura di sbagliarsi, d’ ingannarsi, di fare dei passi indietro. L’ amore stesso non è immune da pene; poi, c’ è anche il “nemico” dell’ amore sempre pronto a darcene falsa immagine, a provocarci con i suoi travestimenti di falso angelo della luce…
Dalle persone spirituali, invece, vogliamo sapere come si fa, come fanno loro a vivere con Gesù il loro eterno già nel tempo. E sarà l’ amore l’ unica vera soluzione al problema !
Sappiamo che la santità non è negata a nessuno, ma ci spaventa, ci trattiene, ci fa sbagliare cammino la falsa umiltà di non esserne capaci anche noi.
E così non si prova mai.
E ci sono lì proprio tante anime che in segreto hanno esperienze mistiche come M. Maddalena, basta ascoltarla per commuoverci. E per insegnarci! Per prenderci per mano, con tanta pazienza, anch’ essi con tanto amore.
Dio c’ è per tutti, anche per quelli che non lo vogliono ammettere, anche per chi non lo vuole conoscere, anche per chi non vuol parlare con lui. E anche per chi non sa parlare. Ma Dio, che opera, comunque, nella storia dall’ eterno – ed è solo tragica miopia non vederlo, non sentirlo – non ha bisogno di parole “Non chi dice Signore, Signore…”, conosce tutti i linguaggi, legge in tutti i cuori, dà senso ai nostri balbettamenti. Nella vita spirituale siamo in tanti ad essere balbuzienti o anche muti, perché non vogliamo seguire chi parla per noi, chi conosce già tutto, gesti e linguaggio parlato, perché hanno cercato Dio e Dio ha risposto sempre ! Si conosca, finalmente, la sua misericordia e la sua bontà.
Non cercare Dio, credendo di farne a meno, finisce per essere solo un volersi ostinatamente ridurre entro i limitati confini della nostra presunzione, voler a tutti i costi valutare tutto sulla base della nostra piccolezza.
I nostri sentimenti umani, anche i più intimi e sottili sono sempre sottoposti a delusione, a frustrazione, a rigetto. E rinunciando al vero amore si termina rimanendo all’ esterno delle cose che non durano. “In interiore homine stat veritas”.
Anche la morte è lì a ricordarci che viviamo solo nel tempo, per prepararci all’ eterno, alla salvezza nell’ unico Verbo, nella Parola che salva.
E la santità, che è amore totale in Dio, non basta mai, non deve bastare mai, come l’ amore……Basta stare un po’ attenti a cogliere i segni che Dio semina nella nostra strada, fiore per fiore. Specialmente, quando, poi, troviamo lungo la strada e sentiamo o conosciamo persone di altissima spiritualità come Madre M. Maddalena. Che affonda fin nell’intimo di se stessa, ci si offre, ci si rivela, ci accompagna, ci consola, ci aiuta…..
Basterebbe guardarsi attorno, ascoltare di più le voci del cuore, aprire la mente a Dio, pregare, pregare e ancora pregare, vegliando per non cadere in tentazione. Ma non lasciamo solo Gesù nell’ orto degli Ulivi….Ora è là nel santo tabernacolo! E continua ad amarci, senza tregua, se solo ci fermassimo un istante nella nostra corsa che finisce nel tempo!……
L’ amore di Dio conosce le opere buone e sa ben distinguere tra chi lo ama davvero a chi vi allude soltanto.
Questi biglietti ( in fondo alla pagina ) con i pensieri che la Madre metteva per iscritto nei momenti di soliloquio con il suo Amato furono conservati per diversi anni nell’ archivio del monastero di Torino, quindi, dopo l’esame da parte della Congregazione per le Cause dei Santi, trasferiti all’ archivio storico del monastero di Roma delle Adoratrici del SS.mo Sacramento.
Non possono essere ignorati dal grosso pubblico: la santità è per tutti, non solo per gli addetti al lavoro, per chi pronuncia i voti, per chi manifesta obbedienza a una certa Regola. Qui, vale solo la volontà e la sapienza di amare, con la fede e la speranza e la carità. E basta ! Al seguito di Gesù con Madre Maddalena, pregando e amando. Avere lo stesso senso appassionato dell’ amor di Cristo è l’ unico vero sentimento che ci è richiesto. L’ amore non ammette alternative né compagni. Dio, particolarmente, è geloso ! E le parole sono quelle perché non ce n’ è altre, perché quelle sole bastano, perché le parole umane sono insufficienti, perché non importano le parole ma come si dicono e a chi si dicono. Soprattutto, se si realizzano nelle opere.
Lo si vedrà proprio nel vocabolario povero di M. Maddalena che sembra ripetere all’ infinito soltanto le stesse parole. E sta proprio qui la loro freschezza e la loro bellezza: dire tutte le sfumature d’ un sentimento unico e infinito per la stessa persona con tutte le diverse intensità e toni richiede un costanza straordinaria ed un’ essenzialità profonda: qui la costanza è proprio l’ unico amore che non finisce mai, anzi si alimenta della propria insistenza per approssimarsi piano piano e poco per volta a sfiorare con così poche parole un amore unico e interminabile, che si pasce di se stesso offrendosi a tutti. L’ amore ci insegna anche ad amare, se vogliamo !….. o amiamo o non amiamo, solo nostra è l’ indifferenza. Oltretutto, le semplici ma inebrianti parole della Madre non debbono solo funzionare come suggerimento, possono, debbono esplodere dentro di noi, facendoci traboccare dello stesso amore, nell’ ardore che, nato da una semplice parola, ci rivela il volto e l’ amore di Dio. Ecco il significato delle “aspirazioni” della Madre e che devono diventare nostre: aspirare profondamente ad amare, perché è la confidenza con Cristo !
Queste aspirazioni di M. Maddalena si presentano e sono come spontanee rapide invocazioni, suppliche, tutte insieme compongono anche un vero e proprio testamento come unico ed esclusivo richiamo d’ amore; e sono anche attestati di emozioni, testimonianze, desideri, sospiri dell’ anima, gemiti spirituali, tutti rivolti a Gesù e aspiranti ad elevarsi a Lui, attraverso lo spirito. Diciamo che sono il grido della brama.
Esse non hanno un ordine cronologico né lo esigono, sono dichiarazioni generose, esplosive d’ amore come grida appassionate che ella lancia verso il suo amato Sposo Gesù, di cui non può fare a meno, mai, mai……
……Questa totalità, senza la quale nulla vale nulla, di quello che leggiamo e che troviamo scritto. E per la Madre vale proprio questo tutto. Che è solo Cristo ! Ogni parola si intende se sappiamo riconoscervi la voce di Cristo, che palpita nel cuore di M. Maddalena. Bisogna, in altre parole, con tanta umiltà andare a lezione d’ amore, ascoltando, leggendo e confrontandoci nella meditazione e nella contemplazione amorosa. Fare di ogni parola un tempio sacro d’ amore, per camminare e sostare pregando, invocando, amando, amando, amando senza fine!
Ecco perché le sue parole vanno lette, meditate, per confrontarsi, misurare se stessi, in tutta la loro serietà, in tutto il loro rigore innamorato, in tutta la loro intensità, sapendo che esprimono una verità vissuta direttamente. E sapendo anche che le parole restano, appunto, soltanto parole se non ne conosciamo, per così dire, la polpa dello spessore umano e divino dell’ implicito dialogo.
Amato mio Bene, questo mio cuore brama viver languendo, e poi morire amando.
Gesù diletto vieni dalla tua Sposa che nulla altro brama che i suoi occhi ti vedan presto.
O Gesù, Gesù mio, il tuo bel nome mi riscalda e mi accende questo povero e freddo mio cuore.
Dolce mio Bene, in questa val di lacrime tutto mi annoia, e pesa
null’ altro oggetto brama, sol sospiro, e bramo di unirmi presto a te.
Il mondo ingrato ti va offendendo. Ascolta mio sommo Bene questa anima che per te muore languendo.
O amor mio, voi che potete tutto, riscaldate, dilatate, infiammate tutti i cuori verso di Voi, unico nostro Bene.
Mio Sommo Bene, voglio amarVi coraggiosamente, confidentemente, teneramente, efficacemente.
Mio amabile Gesù, non voglio respirar che amore; non voglio vivere che d’ amore; voglio consumarmi e morire per dolce violenza di puro amore.
O mio Gesù, è voi qui che con tutta libertà vi chiamo mille volte il mio Tesoro, la mia Felicità, il mio Confidente, il mio Amico, il mio Vicino, il mio Conforto, il mio Padre, il mio Sommo Bene, il mio dolce Sposo, il mio Tutto.
O solitario amor mio, Voi siete l’ unico ristoro di questo mio cuore, Voi mi cangiate in Paradiso la solitudine, in chiara luce la notte, in un nettare di dolcezza il silenzio.
O mio Bene quando ti vedrò, o luce degli occhi miei, o mio amore e mia gioia ?
Quando verrà quel giorno felice, in cui l’anima mia si unirà a te, bellezza Eterna ?
O mio Gesù, quando verrà il momento in cui il mio amore sarà perfezionato, a te unito, centro del mio riposo?
O mio Gesù, gaudio dell’ anima mia, che cerco conforto fori di Voi ? E chi mai può veramente consolarmi se non Voi solo ?! Tutto posso con voi, o mio Dio, mia forza, mia difesa e mia salute.
O Gesù mio, se il fuoco dell’ amore vostro potesse al fine una volta consumare in me la corruzione dell’ uomo terreno !
O Gesù, vita e speranza dell’ anima mia, venite a me: io vi accoglierò, vi abbraccerò, voglio morire per Voi e in vita e in morte voglio essere vostra.
- Madre Mectilde del SS Sacramento
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fondatrice delle Ancelle Adoratrici del Santissimo Sacramento
Bologna - Madre Maria Francesca Foresti, venerabile