Alcune testimonianze……….
di padre Justo Lo Feudo MSE
In una cappella di adorazione perpetua, quando uno entra prima di tutto vede Lui e poi gli adoratori e silenzio. Silenzio, ma non vuoto bensì pieno. Pieno della sua presenza. E sembra che tutto sia immobile. Le persone alcune in ginocchio, altre sedute, guardando Lui. E’ l’incontro degli sguardi, come gli innamorati, che solamente si guardano, quando sono molto innamorati. Non è che voglio dare un’immagine ideale della cappella perché potrebbe essere che una persona stia leggendo, per esempio la Bibbia. Un altro sta con gli occhi chiusi. Quello che voglio dire è che la prima sensazione è di tranquillità e di mancanza di movimento. Sembra che niente serva e tuttavia tutto sta accadendo. Lui sta operando in ciascuno di noi e ancora nelle persone che hanno portato con loro, nelle loro intenzioni: fra le amicizie, le persone più care, per coloro che stanno chiedendo e fino a quelle che neppure conoscono, ma il Signore sì. Attenzione che in questo luogo benedetto e privilegiato da Dio, l’azione è molto grande. Gesù Cristo opera nei cuori e nelle vite , come dico, di molte persone, di coloro che Gli stanno facendo una visita e di tantissimi altri.
Di alcune di queste persone abbiamo conosciuto parte della loro storia e soprattutto la trasformazione che hanno avuto qui, le grazie che hanno ottenuto, i benefici nelle loro vite.
Possiamo dire che sono i frutti dell’adorazione eucaristica perpetua.
Vi parlerò di qualche caso.
Il Signore che adoriamo è il Signore della vita, è Colui che ha detto ”Io sono la Vita. Io sono la Via, la Verità e la Vita”. E’ Colui che ha detto anche
“Io sono la Resurrezione e la Vita”.
Bene, fra tutte le persone che vanno all’adorazione, ne incontriamo molte – o che ci hanno dato la loro testimonianza – che dicono che erano depresse e che, se non fosse stato per Lui, per essergli stato così vicino nell’adorazione non avrebbero vissuto né potuto vivere.
Sappiamo anche di vari casi di persone che non sono arrivati a commettere il suicidio perché furono attratti da una forza misteriosa ad entrare in una cappella di adorazione perpetua, vale a dire dove si adora il Signore senza sosta, della quale nemmeno conoscevano l’esistenza. Come il caso di questo uomo che nel mezzo della notte entrò, si inginocchiò difronte al Santissimo e disse a voce alta segnando il Santissimo “E’ per Lui che non mi ammazzo”. Questo è successo in Spagna.
O di quella signora che voleva farla finita con la sua vita perché sentiva che era stata tutta un fallimento e alle 4 della mattina, in una notte d’inverno, decisa di buttarsi da un ponte in un fiume, sbagliò la strada e vide una luce accesa che la attraeva. Vedeva solo la luce, senza poter distinguere che si trattava di una cappella. Qualcosa la fece avvicinare e giungendo alla porta verificò che era aperta. Di fronte a lei c’era il Signore. Proprio lì si piegò e cadendo a terra iniziò a piangere. Comprese tutto: Colui che la chiamava lì, difronte a lei, Colui era la Resurrezione e la vita. Questo successe a Prato, dove ci sono due cappelle di adorazione perpetua.
Anche un’altra persona in Italia, vicino a Carpenia, aveva deciso di suicidarsi, per lei era arrivato il momento di farla finita. Uscì circa a mezzanotte cercando un luogo per ammazzarsi però anziché il luogo di morte incontrò una cappella e in essa c’era la Vita: il Santissimo esposto dentro la cappella. Non sapeva nemmeno come era arrivato fin lì.
Un altro caso: un giovane in una notte d’estate, circa poco più delle 3, apparve in pigiama nella cappella di adorazione perpetua. Bisogna dire che questa cappella non si trova in una strada principale , non è facile raggiungerla. Quindi, questo ragazzo era arrivato come uno zombi, da circa 5 km dove viveva e fu anche attratto fin lì dall’amore di Cristo e perché in questo luogo il Signore è riconosciuto dalla fede nella sua presenza eucaristica e pertanto è onorato e adorato.
Questo fu un altro caso di suicidio fallito, un’anima salvata dall’ adorazione perpetua. Questo successe a Mostoles, vicino a Madrid.
Famoso è anche il caso di tutta una città: Trieste. Prima di aprire l’ adorazione perpetua, Trieste era una città con maggior indice di suicidi in Italia ed una tra le prime in Europa. Da quando stabilimmo l’ adorazione perpetua nel 2005 i suicidi si abbassarono drasticamente.
Ci sono anime che attraverso l’ adorazione perpetua, il Signore recupera e salva in altri modi. Mi ricordo il caso di 3 amici che mi portarono un altro amico per la confessione. Fu in Messico e avevano fatto molta strada perché in quel momento io ero in un’altra parrocchia, a più di un’ora dall’altra, da dove loro venivano. Ero sempre in missione, per aiutare ad organizzare l’ adorazione perpetua. Più di un’ora di cammino. I 3 erano credenti ed erano iscritti credo a due ore notturne. Avevano un’età compresa tra i 40 e i 50 anni. Allora avevano invitato quel quarto amico, persona lontana da Dio che andava con loro di notte all’adorazione. Credo che dopo circa un mese o forse poco più, non resistette e chiese che lo conducessero a confessarsi. Aveva vissuto una vita intera lontano da Dio e per poche ore di adorazione di notte il Signore fece il miracolo.
Le cappelle di adorazione e in particolare dove si adora il Signore senza interruzione, come chiese la Santissima Vergine a Medjugorie il 15/3/84 (Cari figli, adorate mio Figlio nel Santissimo Sacramento senza interruzione. Quando voi sarete in adorazione anch ‘io sarò lì con voi), dico che queste cappelle, questi luoghi sacri sono oasi di pace. Come diceva Marjana dell’ adorazione perpetua in Romania: “E’ un’oasi di pace in questo mondo tormentato e agitato”.
Un padre, medico spagnolo, va in vacanza e chiede a sua figlia, una giovane molto cordiale e sempre ben disposta verso tutti, ma atea, di sostituirlo nell’adorazione mentre lui era via. Saranno 4 settimane e si tratterà di andare solo un’ora alla settimana. In totale 4 ore in un mese. La figlia accetta, si tratta solo di stare lì in quel posto. Non c’è nulla da fare se non che lasciare che l’ora passi. Chiaro che il Signore non rimane passivo e iniziò ciò nel clima accogliente della cappella. Risultato finale: quando il padre ritornò lei diventò adoratrice, lasciando perdere il suo ateismo. Così, immediatamente.
Un caso simile fu quello di una signora in Messico, che si assentò per un mese e mezzo e lasciò suo cognato, autista di bus, corriere, uomo buono ma non credente e totalmente anticlericale. Aveva lasciato la Chiesa da bambino. Quasi 40 anni prima. Lei gli chiese solo se poteva sostituirla nella sua ora e niente più. Lui le chiese che doveva fare. Tu niente, solo rimanere davanti al Signore. Bene qui c’era bisogno di una spiegazione.
Come al Signore? Quando la signora ritornò dalle sue vacanze lui disse: “anch’io mi iscrivo perché la pace che incontro qui mai l’ho conosciuta prima nella mia vita. Sì , la pace.
Lo stesso di una donna a Prato che lasciò un foglio scritto, un biglietto dicendo apertamente: “ sono più di 10 anni che non entro in una chiesa cattolica e se prima lo feci fu solo per visita artistica. Ancora non so il perché sono qui. Credo nella pace che c’è qui e voglio incontrarla”. Firmata : Maria Grazia.
Una giovane spagnola, Susanna, di 27 anni, laureata , da due anni che era adoratrice e prima andava costretta dalla famiglia, ma dentro la cappella trovava calma, pace. Ciò la fece iscrivere ad un’ora, ora la “sua “ ora. Un’ora di pace in un mondo caotico e nel quale si corre freneticamente. Si rende conto che per questo poco, questa ora, tanto riceve in grazia e risposte dal Signore.
Anche i sacerdoti hanno da dire circa le loro esperienze.
Uno di loro scrisse: “Come apporto tanto personale che ecclesiale, principalmente vedo due cose:
“ Si da maggior importanza al silenzio e all’Eucaristia, si vive quello che disse il Signore: “senza di Me non potete nulla”
Ed anche si apprezza vedere uniti tutti i gruppi. E’ una occasione di comunione nella fede che tutti abbiamo dai differenti gruppi e associazioni, le differenti realtà ecclesiali riunite nel centro di attrazione: il Signore.
Non solo nella croce si compiono le parole : “Quando sarò innalzato attirerò tutti a Me”, ma quando lo eleviamo in un trono di onore, esposto in adorazione senza interruzione, giorno e notte”.
Ancora: ”Mi iscrissi per poter approfittare di un regalo che il Signore mi offriva. Scelsi la notte per il valore della solitudine e di espiazione che porta insieme. E’ un momento di intimità maggiore col Signore. Una fonte di grazia incessante. Dio opera sempre. Rappresenta la fonte della vita. E’ la fonte di acqua viva alla quale andiamo ad appagare la nostra sete di trascendenza”.
E altro ancora: “Direi ai sacerdoti che aprano senza paura le loro parrocchie all’adorazione perpetua che il bene che si riceve è di molto superiore a qualsiasi incidente possa capitare e ancora di più se il Signore lo permette anche Lui lo soffrirà”.
Anche quest’ultima testimonianza risulta interessante perché una delle preoccupazioni comune ai parroci quando gli si propone una cappella di adorazione perpetua riguarda i rischi che si corrono soprattutto durante la notte avendo la cappella aperta.
Per i sacerdoti rimanere così, in intimità col Signore, “è una vera gioia dopo il trambusto quotidiano ed anche quando noi sacerdoti abbiamo il nostro momento di preghiera, avere due ore alla settimana in silenzio ed in solitudine in totale intimità (e a volte in comunione) col Signore è qualcosa di molto grande.
Oltre all’adorazione c’è sempre un momento per chiedere, intercedere per tante persone che ne hanno bisogno”.
Raccolta di testimonianze di Timisoara, Romania.
Qua iniziò l’ adorazione perpetua il 15 settembre 2006. 14 anni di adorazione ininterrotta.
Come da molte parti ci sono bambini che adorano.
Bambini a partire dai 10 ai 12 anni. Alexia (12) è una di questi. Prestate attenzione a ciò che dice, alla maturità che trasmette, a ciò che commenta circa la sua esperienza:
“La ragione per la quale visitai Gesù è semplice: Lo amo immensamente e anche Lui mi ama! Lo avverto in ogni passo! Regolarmente vado alla seduta perché ho bisogno del Suo Spirito Santo più dell’aria che respiro…..faccio domande, Lo prego e Lui mette le risposte nel mio cuore, le sento dentro di me, e riconosco la strada quando mi trovo ad un bivio….a volte ho grandi prove, anche dolorose, ma ho compreso che una volta superate, ho acquisito sapienza, pazienza, amore…. E se mi domandano cos’è che più desidero, la risposta è: voglio essere così per non deludere mai il mio amato Dio, che sempre è stato un mio amico……”
Questa testimonianza invece è da Toledo, un bambino scrive nel libro delle testimonianze: “Ciao sono un bambino di 10 anni. Mia madre ed io siamo stati infastiditi e insultati ma lo abbiamo detto a Gesù e Lui ci ha ripulito. Ti amo moltissimo. Juan”. Sotto scrive sua madre: ”Signore Gesù sei la nostra forza e la nostra pace”.
I bambini sono molto spontanei e di gran freschezza. Qui di seguito alcuni loro brani di testimonianze:
“Signore ti ringrazio per l’anno scolastico fenomenale che si è concluso ed anche grazie alla Vergine Ti amo”
“Signore sei ciò che più desidero al mondo a parte la Vergine di Gesù Cristo e della mia famiglia. Ti amo e per favore aiutami nella scuola. Ti amo e (disegna 3 cuori)
A dire il vero credo che mai supererei la morte delle persone che amo, ma sinceramente non voglio nemmeno scordarmi di loro.
Aiuta mio fratello ti prego, che quest’anno scolastico sia migliore, più pulito e ordinato e chiaramente aiuta anche me.
E’ vero che la gente chiede aiuto solamente quando ne ha bisogno e a volte non per tutti ma solo per se stessi e in questo caso mi includo anch’io è difficile non farlo perché a volte siamo molto egoisti”.
Ci sono anche tra gli adoratori persone anziane, come la prossima di 90 anni.
“Io da quando sono iscritta all’adorazione eucaristica ho sperimentato una maggiore unione con Gesù, sento la necessità che arrivi il giovedì alle ore 16 per andare alla presenza di Gesù Sacramentato.
Gesù mi dona una gran pace e conforto davanti ad ogni difficoltà e sofferenza che attualmente sto vivendo in queste circostanze. Devo spostarmi a 25 km , ma mi sento felice per questo anche se a volte ho qualche difficoltà per venire.”
Durante l’adorazione perpetua nascono anche vocazioni. Un ragazzo romeno che sta per entrare in seminario diceva: vado da Gesù “ come amore al primo posto perché sento conforto in qualsiasi problema che possa avere, mi rende felice e allo stesso tempo più utile di quello che potrei essere”.
Una signora , Elly – un’adoratrice della prima ora a Timisoara- raccontava che pregava il patrono della cappella, san Michele Arcangelo, perché aveva due processi legali complicati. Poi entrambi si risolsero positivamente a suo favore il giorno dei santi arcangeli. Lei non aveva avvocato. Le successe anche qualcosa di straordinario. Elly era adoratrice all’alba e una volta che si stava recando alla cappella per adorare, alle 4 della mattina, due sospetti si avvicinarono a lei. Subito vide che apparve uno molto ma molto più grande dietro a loro e li sollevò in aria. I tipi si presero spavento e quello più grande sparì. Bene, lei è adoratrice notturna e gli angeli l’accompagnano. Vere sono le parole del salmista:
“Tu che abiti al riparo dell’Altissimo
e dimori all’ombra dell’Onnipotente,
[2] dì al Signore: “Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio, in cui confido”.
[3] Egli ti libererà dal laccio del cacciatore,
dalla peste ………….
non temerai i terrori della notte
……………………..
[6] né la peste che vaga nelle tenebre,
lo sterminio che devasta a mezzogiorno.
………………………..
[8] Solo che tu guardi, con i tuoi occhi
vedrai il castigo degli empi.
[9] Poiché tuo rifugio è il Signore
e hai fatto dell’Altissimo la tua dimora,
[10] non ti potrà colpire la sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
[11] Egli darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutti i tuoi passi.” (Ps 91).
Che importante l’adorazione nelle ore notturne!
Quante grazie si ottengono! Il Signore trascorreva notti intere in adorazione al Padre e in preghiera.
Ada, anche lei di Timisoara, racconta che si sente protetta dal Signore e lo è veramente. E’ adoratrice della notte. In momenti di mancanza di lavoro uno lo chiede (il lavoro) e Gesù sì lo concede… Poi gli concede un marito. “Gesù mi protegge sempre dappertutto, compreso la notte di adorazione e prego per i miei cari, per i malati, per gli anziani e per tutti coloro che hanno bisogno.”
Quanto dolce è il Signore e come dimostra la sua dolcezza, la sua tenerezza quando scopriamo la sua intimità nell’adorazione. Arianna, dice semplicemente: “Vado all’adorazione, mi manca Gesù e cerco il suo sorriso misericordioso. So che mai Lui mi lascerà senza tener conto quanto poco merito di stare alla sua presenza. Vado all’adorazione perché Gesù nostro Signore merita di essere adorato ed il suo cuore desidera mostrarsi così come Lui è…..Lo cerco perché mi rendo conto che Lui è tutto ho bisogno di Lui. Voglio adorarLo perché so che questo mondo collasserebbe se l’adorazione dovesse terminare…..perché è il primo comandamento di Dio”. (…) “IL Buon Dio benedica questa cappella di adorazione e la converta in un bastione di difesa per tutto il mondo”. Proteggila e offrile il dono della fedeltà e la perseveranza a tutti di continuare.
Il mondo ha bisogno di questa cappella!” Si riferisce a quella di Timisoara.
Oppure come dice un’altra ragazza, Maria: ”Gesù è il mio migliore amico, l’unico vero amico. Se Lui è sempre con me, ogni giorno, ogni secondo della mia vita, come non posso dedicarLe qualche minuto della mia vita? Non è un obbligo ma una necessità stare con Lui, perché Lui è la fonte della mia vita e senza di Lui la mia vita non ha nessun senso. Nello stare difronte al SS Sacramento si avverte una pace tranquilla e una pace profonda inonda la mia anima, sono felice e non riesco a spiegare il perché, qualcosa che non posso scoprire, qualcosa che tutti noi dobbiamo sperimentare, è qualcosa di meraviglioso. Sotto il peso della vita quotidiana, della tristezza, sofferenza e gioia, pienezza, desidero condividere tutto con Gesù, sfruttarlo, ridere con Lui, piangere con Lui. E’ per questo che lo visito regolarmente perché credo che si meriti almeno un’ ora alla settimana nei 7 giorni della settimana che Lui mi concede”.
Assomiglia a ciò che dice un’altra adoratrice in un’altra punta della mappa, a Toledo: ”So che ora non posso più vivere senza stare qui, difronte al Santissimo, difronte a te…..Qualche volta non ti dico nulla…..rimango sola con Te, che altro posso chiedere!
Grazie per rimanere con noi…..con me nell’Eucaristia, che regalo immenso! (l’ adorazione perpetua è un dono che ci fa il Signore).
Prima di tutti i problemi e le difficoltà della vita “mi basta perché so che Tu sei qui”, come dice una bella canzone”.
Anche una madre racconta che nella cappella incontra la pace e la forza per portare lì davanti tutta la famiglia, soprattutto i due adolescenti e soprattutto uno il più conflittuale. All’inizio non le fu semplice prendere un’ora settimanale, ma poi capì che lì stava la risposta ai suoi problemi. Dopo anni le cose hanno iniziato a cambiare tanto fino al punto che credo che senza quest’ora e questo luogo la mia vita non avrebbe senso”.