TESTIMONIANZE DI BAMBINI SULL’ADORAZIONE
Un giorno, una piccola bambina rimase quasi due ore nella cappella. Qualcuno le chiese: “Hai pregato durante tutto questo tempo?” Rispose: “Ho iniziato dicendo le mie preghiere poi quando ho finito sono rimasta silenziosa per lasciare Dio agire dentro di me.”
Un piccolo bambino della stessa età era rimasto per una mezz’ora davanti al Santissimo. Quando uscì, confessò molto semplicemente: “E’ vero che avevo desiderio di uscire per andare a camminare ma sono rimasto a fianco a Gesù per fargli piacere.”
Una ragazzina di 13 anni che partecipava al primo gruppo di bambini adoratori a Peoria (USA) nel 1996 mi scrisse un giorno questo piccolo biglietto estremamente incoraggiante: “Grazie per darmi, a me e alla mia famiglia, i bambini adoratori. Quando avete iniziato questo gruppo non amavo più di tanto tornare in chiesa la domenica pomeriggio. Adesso è una delle luci della mia settimana.”
Una sera entrai nella camera di mia figlia di tre anni e mezzo per farle dire la sua preghiera. Mi prese la mano facendomi uscire dicendomi: “Occorre lasciare la gente da sola quando fa la sua preghiera.”
Ciò che i bambini scoprono e amano nell’adorazione eucaristica:
Sento un amore nuovo nel mio cuore; prima non sapevo cosa vuol dire “adorare”, non sapevo cosa vuole dire essere calmo e silenzioso.
Gesù sei il mio migliore amico. Vorrei l’adorazione ogni giorno.
Gesù, ti vedo, tu sei qui di fronte a me.
Ciò che amo veramente nell’adorazione sono i momenti di preghiera in silenzio, allora posso avere una conversazione personale con Gesù che è qua, di fronte a me.
Paragonata alla Messa, l’adorazione mi consente di spendere più tempo con Gesù per adorarlo e amarlo.
Dopo essere venuto ad adorare Gesù con i miei fratelli e le mie sorelle per anni, sento che amo di più Gesù, che sono più vicino a Lui.
L’adorazione mi ha reso più felice e più pacifico.
Amo parlare con Gesù e aver una conversazione con Lui.
Perché possiamo passare del tempo con Gesù e Maria…
Si può parlargli ed ascoltarlo.
L’adorazione è speciale perché ci riempie, noi, bambini, dello Spirito Santo.
Mi piace andare nella cappella del Santissimo il venerdì perché so che trascorrerò del tempo con Dio in un posto molto speciale. Sento che la mia anima è purificata da tutto ciò che ho fatto di male durante la settimana. Quando sono seduta e prego nella cappella mi sento sicura, protetta, felice; a volte è semplicemente buono parlare a Dio. Lo ringrazio per tutte le cose meravigliose che mi ha donato. E’ il minimo che possiamo fare tutti trascorrendo questo tempo speciale con Lui.
Mi piace andare nella cappella dell’adorazione perché c’è silenzio ed è più facile parlare a Dio ed essere vicino a Lui. E’ per me un mezzo per pregare, per lodare e ringraziare Dio.
Pregavo in cappella quando un piccolo bambino è entrato; veniva per portare dei fiori alla Madonna che ama. Un giorno mi aveva detto: “Sai, amo Maria!” Appena mi vede viene a sedersi a fianco a me sul banco, chiude gli occhi e si mette a pregare. Poiché è mia abitudine farlo aiuto un poco la sua preghiera:
“Credo mio Dio. Sono contento di essere qua davanti a Te… Vieni in me.”
Sento che il bambino si pacifica. Non lo guardo. Poi, dopo un lungo silenzio, mi dice:
“C’è molta confusione fuori. Potresti chiudere la finestra.” Lo faccio. Allora chiude gli occhi, si calma. Il raccoglimento lo pervade. Chiamo lo Spirito Santo dentro di lui e gli sussurra: “Amami mio Dio…Amami Maria!”
Mormora lentamente: “E Giuseppe?” Aggiungo quindi: “Amami Giuseppe!”
A partire da questo momento non gli dico più niente. Continuo a pregare, senza preoccuparmi di lui. Questo bambino di quattro anni e mezzo è rimasto davanti a Dio una mezz’ora!
Tratto dal numero speciale di “Le braiser eucharistique” novembre 2008 n 32.